Cosa si intende per Scuola Romana
La definizione comune di Scuola Romana coniata nel 1930 dal critico d’arte francese George Waldemar (École de Rome) intende un sodalizio di artisti che condividono ideali, luoghi e atmosfere.
In che periodo si colloca la Scuola Romana
Il periodo è quello compreso tra la Prima e la Seconda guerra mondiale.
Uno dei momenti più interessanti e vitali dell’arte italiana del ‘900, fu la ricerca figurativa a Roma.
Caratteristiche della Scuola Romana
Pur nella varietà dei linguaggi espressivi, la definizione comune di Scuola Romana trova la sua motivazione in alcuni elementi di continuità determinanti:
– il legame profondo con la Città Eterna;
– il culto del “mestiere” e della sperimentazione
– una profonda insofferenza verso l’idea di arte come espressione di un regime.
Forse, anche come reazione alla retorica dilagante, le opere di questi artisti mostrano realtà intime e a volte dimesse, cariche di sguardi inquieti.
Raccontano una Roma nascosta e sconosciuta, intrisa di miti antichi e di suggestioni barocche.
Una Roma malinconica pur nella continua trasformazione verso la modernità, una città al crepuscolo, che stava per sparire sotto i colpi del “piccone risanatore”, le famose Demolizioni di Mario Mafai e Afro Basaldella.
I luoghi degli artisti della Scuola Romana
La comunità artistica e culturale trova i propri punti di incontro nelle gallerie d’arte: la Galleria di Roma, la Galleria della Cometa; nei caffè Aragno e il Caffè Greco e negli studi, uno fra tutti Villa Strohl Fern.
Sono tutti luoghi dislocati in un’area circoscritta tra il centro storico e i rioni Monti, Pinciano e Villa Borghese.
Scrisse il critico e poeta Libero De Libero ricordando quegli anni:
“Quella fu la nostra grande stagione di amicizia”.
“La poesia aveva il sopravvento su qualunque bisogno, non c’era un solo ostacolo tra noi e i fatti dell’arte, tra le cose e noi”.
Gli artisti riconducibili a questa “Scuola” sono molti e diversi e diverse sono le correnti a cui appartengono.
I pittori della Scuola Romana
I pittori del Realismo magico
Si va dagli esponenti del Realismo Magico come Antonio Donghi (Roma 1897 – 1963), Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961), Riccardo Francalancia (Assisi 1886 – Roma 1965) e Ferruccio Ferrazzi (Roma 1891 – 1978).
Nei loro dipinti, la realtà delle cose e delle persone è rappresentata nel dettaglio ma comunque sospesa in atmosfere senza tempo.
Dal nostro negozio:
Nel nostro catalogo prodotti sono presenti due opere certificate di Antonio Donghi: Via del Lavatore e un acquerello con Paesaggio.
I pittori della Scuola di via Cavour
Egualmente appartenenti alla Scuola Romana sono i fondatori della cosiddetta Scuola di via Cavour, definizione coniata dal critico d’arte Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970).
Il nome deriva dal luogo dove abitavano e lavoravano Mario Mafai (Roma 1902 -1965) e Antonietta Raphaël (Kaunas 1895 – Roma 1975) che insieme a Scipione (Macerata 1904 – Arco 1933) costituirono un primo gruppo reale di rinnovamento.
Gli artisti tonali
Gli anni Trenta sono rappresentati dai pittori detti “tonali” come Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976), Giuseppe Capogrossi (Roma 1900 – 1972), Emanuele Cavalli (Lucera 1904 – Firenze 1981), Roberto Melli (Ferrara 1885 – Roma 1958) e Guglielmo Janni (Roma 1892 – 1958).
La loro attenzione è concentrata sui rapporti luce-colore-spazio.
I pittore realisti
A ridosso della Seconda guerra mondiale, alcuni artisti maturano una nuova linguaggio “realista” con una rappresentazione impulsiva della realtà più cruda.
Stiamo parlando di Alberto Ziveri (Roma 1908 – 1990), Fausto Pirandello (Roma 1899 – 1975), Renato Guttuso (Bagheria 1911 – Roma 1987) ed il giovane Renzo Vespignani (Roma 1924 – 2001).
Dal nostro negozio:
Nel nostro catalogo prodotti sono presenti un pastello su carta di Fausto Pirandello dal titolo Umanizzando un Matta e Bagnanti e due litografie numerate di Renato Guttuso: Babbuino e un Nudo di donna.
Tra loro non mancano protagonisti nel campo della scultura. Antonietta Raphaël, Pericle Fazzini (Grottammare 1913 – Roma 1987), Mirko Basaldella (Udine 1910 – Cambridge 1969), Leoncillo (Spoleto 1915 – Roma 1968), Renato Marino Mazzacurati (S. Venanzio di Galliera 1907- Parma 1969) ed un maestro dell’incisione come Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963).
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