Riccardo Francalancia ( Assisi 1886- Roma 1965) studia e si laurea a Roma alla facoltà di Scienze diplomatiche.
Rinuncia ad una brillante carriera in banca per dedicarsi alla pittura.
Frequenta la Casa d’Arte Bragaglia.
Fece parte degli intellettuali della Terza saletta del caffè Aragno, dove conosce poeti, artisti e intellettuali, tra cui Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Morandi, Roberto Melli e Arturo Martini, Ungaretti, Carlo Socrate, Armando Spadini, Roberto Longhi e soprattutto Mario Broglio.
Quest’ultimo, fondatore della rivista Valori Plastici, attratto dalla predisposizione al disegno di Francalancia, gli offre la possibilità di esporre in Italia e all’estero.
Valori plastici
VALORI PLASTICI E' la rivista diretta da Mario Broglio pubblicata tra il 1918 e il 1922 in quindici fascicoli. Tra le sue pagine trovano spazio articoli che illustrano e analizzano la pittura metafisica e che diffondono l'idea di un ritorno al classicismo. Tra i principali redattori Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Alberto Savinio e Roberto Melli.Nel 1921, su invito di Mario Broglio, espone alla mostra Das junge Italien, ospitata in varie città tedesche. Sempre Mario Broglio, nel 1922, presenta un suo gruppo di opere alla Fiorentina Primaverile, insieme alle altre del gruppo Valori Plastici. Nel 1925, espone alla Biennale di Roma Partecipa alle mostre del Novecento Italiano, promosse da Margherita Sarfatti. Nel 1928, tiene la sua prima mostra personale alle Stanze del libro in Piazza Rondanini a Roma, con grande successo della critica. Alla Prima Mostra Sindacale del 1929, viene accolto da Roberto Longhi con il nomignolo “la clarissa del Banco di Roma” per ricordare i suoi trascorsi lavorativi come impiegato in banca, e la sua tendenza ad una pittura contemplativa. È presente con cinque dipinti alla Biennale di Venezia del 1932. Il nome di Riccardo Francalancia è affiancato a quello di Antonio Donghi e Francesco Trombadori all’interno delle ricerche del cosiddetto Realismo Magico,
Cos'è il Realismo Magico
REALISMO MAGICO termine utilizzato per la prima volta dal critico tedesco Franz Roth e in Italia da Massimo Bontempelli per descrivere una pittura basata sull’estrema cura delle forme, in una sorta di scenario sospeso, estraniante.In effetti, le sue opere trasfigurano la realtà oggettiva, incorporandola in incantate atmosfere ispirate alla pittura del Trecento e Quattrocento italiano. Nel 1935 partecipa alla Quadriennale di Roma. La sua seconda mostra personale a Roma è alla Galleria della Terme con 21 dipinti nel 1942. La più importante delle poche personali che gli furono dedicate fu quella alla Galleria della Palma a Roma nel 1951. Fu presente alle maggiori manifestazioni d'arte in Italia e alle più significative manifestazioni d'arte contemporanea italiana all'estero (Germania, Austria, Argentina, Giappone, Grecia, Brasile). Nel 1959 il centro culturale Olivetti di Ivrea gli ha reso omaggio con una mostra ampiamente ricapitolativa. La sua arte riscuote pieno consenso critico anche da parte di Roberto Longhi.
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