Arturo Martini
Arturo Martini è stato il più grande scultore italiano del Novecento.
Zoom sulla biografia di Arturo Martini
Nato a Treviso nel 1889 e morto a Milano nel 1947.
La sua opera si caratterizza per una grande libertà d’invenzione, per aver saputo rinnovare il linguaggio classico, e per avere sperimentato tecniche particolari recuperate dall’antico come la terracotta.
La sua grandezza deriva dalla capacità di trasformare in immagini poetiche i gesti e i momenti della vita quotidiana.
Ha saputo rinnovare il messaggio dell’arte antica nell’arte moderna.
Testimonianza di Giovanni Comisso
‘Il suo amico e scrittore Giovanni Comisso dice di lui:
“Egli voleva superare tutte le fantasie sino a lui realizzate dalla scutura. Creatore di drammi e di vicende in marmo, in bronzo, in terracotta, in pietre che andava egli stesso a ricercare nelle cave più ignorate. Fu un grande drammaturgo ed ebbe fantasia cosi’ vasta che ci vorranno secoli perchè la scultura italiana lo possa superare.“
Non è un’esagerazione.
Arturo Martini è stato veramente un grandissimo protagonista nel rinnovamento della scultura nel XX secolo.
A 12 anni lascia la scuola e va a lavorare da un orefice per apprende un mestiere. Prende lezioni di modellato ad una scuola serale. Va a lavorare nello studio di Antonio Carlini, un noto scultore di Treviso.
Nel 1906, Martini visita la prima esposizione internazionale del Sempione a Milano. Qui scopre il Liberty e la scultura impressionista di Paolo Troubetzkoy.
Grazie ad una borsa di studio, nel 1907, riesce ad andare Venezia, dove frequenta la scuola del nudo dell’accademia delle Belle Arti e lo studio dello scultore Urbano IX. Guardando delle fotografie di opere di Metardo Rosso, noto scultore impressionista, resta colpito dal suo lavoro e i temi della vita quotidiana e per gli effetti di luce sulla superficie delle opere.
Ca’ Pesaro Venezia
Martini espone alla prima mostra di Ca’ Pesaro a Venezia.
L’organizzatore, il critico ferrarese Nino Barbantini, era piuttosto audace.
Voleva valorizzare gli artisti giovani e più moderni e cosi’ contrastare le scelte conservatrici della Biennale.
News: Ca’ Pesaro sorge nel palazzo che la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa nel suo testamento aveva lasciato alla città di Venezia, per ospitare degli eventi a favore di giovani artisti.
Dal 1902, ospita la Galleria internazionale di arte moderna.
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