Roberto Melli, (Ferrara 1885 – Roma 1958) ha frequentato lo studio dello scultore ferrarese Arrigo Minerbi, (1881 1960) dove realizza i primi calchi in gesso.
Dal 1902, è a Genova per lavorare come apprendista intagliatore e xilografo, collaborando con la rivista EBE.
Nel 1911, si trasferisce a Roma dove partecipa alle mostre della Secessione romana. Si dedica prevalentemente alla scultura fino al 1911.

Nel 1918 è con Mario Broglio tra i fondatori della rivista e del movimento Valori Plastici, dedicandosi esclusivamente alla pittura e firmando nel 1933 con Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli il Manifesto del Primordialismo Plastico.

Del 1936, è la sua prima mostra personale alla Galleria della Cometa dove viene presentato da Libero de Libero.
Due anni dopo subisce le interdizioni delle leggi raziali.
Dopo la guerra riprende la docenza presso l’accademia di Belle Arti di Roma e l’attività espositiva, con una mostra di dipinti e sculture alla Galleria del Secolo (1947).

Partecipa con una sala personale alla XV e XVII Biennale di Venezia.
Oltre che artista, è un acuto critico capace di cogliere le più significative tendenze a lui contemporanee.
Inoltre si dilettò anche nella poesia. Nel 1957 pubblica la raccolta Lunga favolosa notte, che raccoglieva le poesie composte dal 1935.
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