Mario Mafai
Mario Mafai è uno dei protagonisti dell’arte italiana del 900.
La Scuola di Via Cavour
Mario Mafai (Roma 1902-1965) che con sua moglie Antonietta Raphaël e Scipione (Gino Bonichi) iniziò la cosiddetta scuola di via Cavour a Roma, come l’aveva denominata Roberto Longhi.
L’amicizia con Scipione
Mario Mafai e Gino Bonichi, trascorrono le loro giornate nella biblioteca di Palazzo Venezia a studiare i classici italiani e stranieri. Scoprono e studiano i grandi pittori : Velasquez , El Greco, Pontorno, Goya e Piero della Francesca che in quegli anni erano stati rivalutati dal critico Roberto Longhi. Frequentano assieme la Scuola libera del nudo e lo studio di Ferruccio Ferrazzi in via delle Sette Sale.
Mafai e Via Margutta
Nel 1927 Mario Mafai esordisce nella “Mostra di studi e bozzetti” organizzata dall’Associazione Artistica Nazionale in Via Margutta.
L’Associazione Artistica Internazionale ebbe sede in via Margutta 54, all’interno degli Studi Patrizi, dal 1887 fino al 1960. Sulla via è ancora presente una bella targa in marmo con l’iscrizione:
Qui ebbe sede l”Associazione Artistica Internazionale 1944-1960 1887-1927
Circolo di Cultura Associazione Artistica in Roma 1927-1943
Inaugurata da S.M. Umberto I° Secondo Re d’Italia 8 gennaiιο 1887
Si ricordano:
Gabriele d’Annunzio incontra Barbara Leoni 2 aprile 1887
Pietro Mascagni anteprima di Cavalleria Rusticana 16 maggio 1890
Emile Zola concerto in suo onore 17 novembre 1894
Giacomo Puccini-Serata di gala in suo onore 30 marzo 1908
Umberto Boccioni Conferenza Futurista 29 maggio 1911
Le Corbusier conferenze 9-11 giugno 1934
Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir-Serata premio Viareggio 13 ottobre 1956
Un vero uragano nel cielo artistico di Roma
Dopo un soggiorno a Parigi nel gennaio del 1930, nel novembre dello stesso anno, Mario Mafai espone con Scipione venti opere alla Galleria di Roma di Pier Maria Bardi, una presenza talmente siignificatica che Libero De Libero lo definì “un vero uragano nel cielo artistico di Roma“.
La serie Demolizioni alla Galleria della Cometa
Nel 1937 il successo è confermato dalla personale di Mario Mafai alla Galleria della Cometa, dove insieme alle serie Fiori secchi presenta alcune delle sue celebri Demolizioni, raffinate meditazioni coloristiche che traggono spunto dagli sventramenti in atto nel centro storico della Capitale.
Il periodo a Quarto dei Mille
Durante il periodo delle persecuzioni antisemite dal 1939 al 1943, Mario Mafai, Antonietta Raphael e le loro figlie vengono ospitati a Villa Fioroni, la casa ottocentesca del collezionista e mecenate Alberto della Ragione a Quarto de Mille (GE).
Antonietta Raphael realizzò in questo periodo una scultura della madre dell’ingegnere della Ragione.
Mario Mafai realizzò paesaggi quasi esclusivamente di Roma, più interiori che reali.
Mario Mafai e il gruppo Corrente
In dicembre Mario Mafai partecipò a Milano alla Seconda Mostra di Corrente alla Galleria Grande.
Serie Demolizioni
“Noi assistiamo continuamente alla demolizione di tutto ciò che è appartenuto all’Ottocento ed io ne sono stato testimone quando ho visto la mia vecchia casa cadere e i muri crollare ad uno ad uno, le camere aprirsi un attimo alla luce e poi diventare calcinaccio e polvere“. Mario Mafai
In questo pensiero Mario Mafai manifesta il dolore per la distruzione della sua casa-studio di Via Cavour distrutta per aprire la via dei Fori Imperiali.
Demolizioni è una pittura di cronaca sulla nuova identità urbana di Roma in quegli anni, le tele trasudano sentimenti, presagi, ricordi e tragica realtà.
Immagini sottilmente liriche di disgregazione e decadenza. In controtendenza nell’epoca di vitalistico ottimismo del regime fascista. In forte polemica con gli sventramenti fascisti della città.
Poi quelle immagini di una cronaca che riguarda la nuova identità urbana di Roma in quegli anni, si caricheranno di altri sentimenti e ricordi, con la sovrapposizione di una ben più violenta e tragica realtà. Questa è la forza dell’arte, mostrare un luogo e testimoniare un tempo che già prefigura altro. Riconoscere nel presente i segni del futuro.
Serie dei Fiori secchi
Tra i suoi filoni principali, quello dei Fiori secchi, che lui essiccava personalmente. Qualcuno lo chiamò ‘Mario dei fiori’.
Li mettevo lì (contro il muro assolato della terrazza di via Cavour), come per caso, senza nessuna intenzione compositiva, li copiavo ad uno ad uno e mi accorgevo che nel disfarsi, creavano degli spazi loro particolari, una fisionomia astratta come quella di certe persone di cui si ricordano soltanto un gesto esaltato o semplicemente rassegnato. (Mario Mafia La mia pittura ,1940)
All’ora del crepuscolo visioni segnate da un gusto del colore molto personale, un colore sorprendente acceso ma casto – disse lo stesso Mafai.
Alle soglie di guerra inquietudini profonde prendono forma pittorica nel ciclo delle Fantasie.
Mafai nell’ultimo decennio della sua vita cambierà stile per approdare all’astrattismo e all’arte informale.
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