Renato Guttuso
Renato Guttuso (Bagheria 1911 – Roma 1987) figlio di un agrimensore di cui si ricorda il ritratto del 1930.
Compie studi umanistici e, successivamente, frequenta gli studi del pittore Domenico Quattrocchi (1872-1941) e del futurista Giuseppe “Pippo” Rizzo (Corleone 1897 – Palermo 1964).
Negli anni ‘30 si stabilisce a Roma dove entra in contatto con gli artisti della Scuola Romana, con i poeti e con l’ambiente intellettuale della capitale.
La sua pittura a larghe stesure, inizialmente vicina al tonalismo, via via si rafforzerà con più decisi e innovativi contrasti di colore.
Fucilazione in campagna del 1938 sotto l’influenza di Goya, dedicato al poeta Garcia Lorca, e Fuga dall’Etna del ‘40, manifestano i suoi ideali di impegno morale e politico.
Contemporaneamente, offrono una visione sociale dell’arte che lo consacrerà come principaleesponente della corrente realista.
Nel 1940 si iscrive al Partito Comunista e nel ‘42, risulta vincitore della quarta edizione del Premio Bergamo con La Crocifissione.
Fu un’opera molto contestata per il forte espressionismo e considerata eretica rispetto alla tradizionale iconografia del soggetto.
Degli anni ‘40 sono i disegni ispirati alle atrocità del nazifascismo, raccolti in un volume dal titolo Gott mit uns.
Alla fine degli anni ‘60, con una serie di quadri autobiografici e di ritratti femminili, inizia il periodo intimista dell’artista che, tuttavia, non abbandona il suo impegno politico.
Del 1972 è infatti la grande tela I funerali di Togliatti e del 1974 Vucciria dal realismo forte e
descrittivo.
Questo fu uno dei dipinti più famosi con la rappresentazione dell’omonimo mercato di Palermo.
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