Scipione

Gino Bonichi (Macerata 1904- Roma 1933) è il vero nome di Scipione nasce a Macerata nel 1904. Si trasferisce a Roma nel 1910 con la famiglia.

Grazie alla sua prestanza fisica aveva ottenuto buoni risultati nello sport.

Il soprannome di Bonichi

Il soprannome Scipione gli viene dato per la statura, perché era un gigante.

Scipione La ciociara
La ciociara

Figura molto complessa e affascinante.

Aveva conosciuto Mario Mafai nel 1924.

Seppur con una presenza fugace nel mondo artistico romano, lascerà un segno indelebile. Lui è protagonista di quel mondo.

Scipione Ritratto di Sara

Ritratto di Sara

La fase più interessante del suo lavoro inizia quando si aggrega al gruppo della Scuola di Via Cavour con Mario Mafai e Antonietta Raphaël.

L’influenza della Raphaël

Antonietta Raphaël, grazie alla sua cultura artistica internazionale avrà una forte influenza sul lavoro artistico di Scipione.

Lui ha anche degli interessi letterali importanti per la sua ispirazione. Esiste un ritratto espressionista di Giuseppe Ungaretti, suo amico.

Nella sua pittura dominano i rossi e i bruni. I luoghi si trasformano attraverso questa fantasia di Scipione. Una fantasia visionaria.

Scipione Piazza Navona
Piazza Navona Scipione

Roma, il suo tema ricorrente

Un suo tema ricorrente è Roma. Una Roma decadente, barocca. Nella quale si muovono personaggi emblematici di una società corrotta e lussuriosa.

Qualcuno scrisse che Scipione dipingeva opere arroventate. Di un misticismo che sanguinava oro dell’anima e piombo dalla carta.

Le fonti di ispirazione di Scipione

Le sue fonti d’ispirazione sono pittori come El Greco, Masaccio o il Barocco romano. Tra i contemporanei Chagall e il russo naturalizzato francese Chaim Soutine. Logicamente conosciuti grazie a Antonietta Raphaël.

Anche la scultura di Arturo Martini, con i suoi nudi aspri, intrisi di angoscia lo influenza.

Nella figura umana, che tratta con libertà, sia nella forma che nei colori, cerca di cogliere tutte le possibilità espressive.

Cerca proprio la deformazione e i contrasti.

Elimina lo spazio, semina la superficie di oggetti creando composizioni molto difficili da capire. Pieni di significati arcani.

 Scipione su Egidi MadeinItaly
Donna che si pettina

Il risveglio della bionda sirena

Un sogno che Antonietta Raphaël racconta a Mario Mafai in una lettera del 1925 dove aveva visto una sirena emergere dall’acqua,  ispirerà nel 1929 l’opera di Scipione “Il risveglio della bionda sirena”.

L’ultimo novembre della vita di Scipione

Scrive pochi giorni prima di spegnarsi a suo fratello Goffredo: «sento che morirei felice se sapessi i miei fratelli non sperduti, ma che tutti avessero realizzato la loro vita secondo le leggi di Dio»

Morirà il 9 novembre 1933 a causa della tubercolosi che lo aveva colpito da ragazzo.

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