Pericle Fazzini− lo Scultore del vento

Scultore e pittore italiano (Grottammare 1913 – Roma 1987)

Dopo più di trent’anni di assenza Pericle Fazzini, uno tra i maggiori esponenti della scultura internazionale e grande protagonista della Scuola Romana, torna a Roma con una retrospettiva a lui dedicata.

Pericle Fazzini gli esordi

Pericle Fazzini inizia la sua formazione nella bottega dal padre, abile ebanista a Grottammare.

Roma e Pericle Fazzini

A 17 anni, si trasferisce a Roma, frequenta la Scuola Libera del Nudo e partecipa alla IV° Triennale di Monza.

Grazie al poeta Mario Rivosecchi, suo compaesano,  fu introdotto dell’ambiente artistico romano ed espone alla Galleria Sabatello insieme a Alberto Ziveri e Giuseppe Grassi.

Nel 1935, a soli ventidue anni, partecipa con le opere Danza e Tempesta alla II° Quadriennale di Roma, dove con i soldi vinti prende uno studio in via Margutta dove lavorerà per il resto della sua vita. Emilio Cecchi scriverà:

“Fazzini debutta come il diciassettenne Michelangelo della ‘zuffa dei centauri’, ma sopra superfici dieci volte tanto”.

Nel maggio stesso anno, a Parigi prende parte alla mostra parigina L’Art italien des XIXe et XXe siècles al Jeu de Paume.

Ha fatto parte della cerchia degli artisti della Scuola Romana, del gruppo Corrente e nel 1947 ha partecipato alla prima mostra del gruppo Fronte nuovo delle Arti con gli artisti Turcato, Vedova, Leoncillo e Guttuso presso la Galleria Spiga di Milano anche se per sua natura non ha mai fatto parte di una corrente artistica.

Chi ha definito Fazzini lo scultore del vento?

Il poeta Giuseppe Ungaretti coniò per lui l’espressione “lo scultore del vento” dopo aver visto la sua opera Il ragazzo con i gabbiani

Dopo la Seconda guerra mondiale, Fazzini rientra a Roma e lavora all’opera Il ragazzo con i gabbiani. Per l’energia dirompente mista a leggerezza, che l’opera riusciva a trasmettere il poeta Giuseppe Ungaretti coniò per lui l’espressione lo scultore del vento.

Pericle Fazzini Lo scultore del vento
Ragazzo con i gabbiani

L’amicizia tra Pericle Fazzini e Giuseppe Ungaretti rappresenta un elemento importante per la crescita dell’artista sia a livello umano che artistico.

Il poeta ha sostenuto la sua prima mostra a Parigi e nel 1951 a Palazzo Barberini ha presentato l’opera di Fazzini nel catalogo dell’antologica in occasione di Premio Roma per la pittura.

In omaggio al poeta e amico, Fazzini realizza un vibrante ritratto di Ungaretti in legno, presentato alla Biennale di Venezia del 1938 e oggi conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Scultura in bronzo Ritratto di Ungaretti magazine d'arte su Egidi MadeinItaly
Giuseppe Ungaretti

Le esposizioni e i riconoscimenti di Pericle Fazzini

A New York, nel 1952, tiene una personale alla galleria Alexander Jolas Gallery.

Il Profeta di Pericle Fazzini
Il Profeta di Pericle Fazzini

La scultura in legno Il Profeta

Nella galleria Alexander Jolas, Pericle Fazzini espone la scultura in legno di pero Il Profeta eseguita nel 1949. Questa ieratica figura, spogliata di ogni caratterizzazione, è un ponte tra la tradizione figurativa dell’artista e il suo nuovo linguaggio moderno. Ritroviamo l’opera Il Profeta, nel 1954, alla XXVII° Biennale di Venezia grazie alla quale Pericle Fazzini vince il primo premio per la scultura.

Dopo essere stata esposta in Giappone nel 1957, la scultura Il profeta risultava dispersa. E’ stata recentemente riacquisita da un collezionista giapposese, per poi rientrare in Italia.

Le cattedre

Nel 1955, ottiene la cattedra di scultura all’Accademia di Firenze. Dopo quattro anni, insegna a Roma, all’Accademia delle Belle Arti.

La mostra al Museo Carlo Bilotti

Pericle Fazzini – lo scultore del vento 

A 110 anni dalla nascita dell’artista, dopo più di trent’anni di assenza, Roma dedica a Pericle Fazzini una mostra che ripercorre tutta la sua produzione.

Un centinaio di opere, dai legni, ai bronzi, i gessi, le opere grafiche, fino alla Resurrezione.

Le sculture in legno

Il legno, il suo primo amore, seguendo le orme e gli insegnamenti di suo padre ebanista. In mostra diversi ritratti, qui sotto il ritratto in legno policromo della  moglie Anita Buy, “Il ragazzo con i gabbiani”, in legno policromo.

Le sculture in gesso

Pericle Fazzini Lo scultore del vento
Sibilla Aleramo, 1947

Il ritratto in gesso di Sibilla Aleramo

Le sculture in bronzo

I bronzi in mostra, scelti tra le opere più iconiche della sua produzione.

Inoltre “La conchiglia”, opera su carta intelata e il suo “Autoritratto” del 1947, pastelli colorati su carta.

Resurrezione di Pericle Fazzini

“Voglio scolpire il sublime, l’unione di una cosa terribile e bellissima. Un’atroce esplosione, un vortice di violenza ed energia. La potenza della resurrezione del Cristo.” Pericle Fazzini

La gigantesca Resurrezione in bronzo, commissionatagli da Papa Paolo VI è sicuramente l’opera di arte contemporanea, televisivamente parlando, più vista al mondo, in quanto ogni mercoledì mattina troneggia dietro le spalle del Papa durante l’udienza generale nella sala Nervi.

Pericle Fazzini la realizzò lavorando per cinque anni, dal 1970 al 1975, all’interno della Chiesa di San Lorenzo in Piscibus vicino San Pietro. Fu inaugurata nel 1977.

Ho visto l’opera dal vero. È dirompente. Venti metri di lunghezza, sette di altezza, tre di profondità.

È un’icona di movimento e stabilità, di realtà e surrealismo, della vita umana e divina. Un potente raggio di sole che si irradia a 180°. Una resurrezione che salva l’umanità. In mezzo ai raggi, la figura gettante di Gesù che si erge sul caos. Risorto.

Fazzini ha evangelizzato e testimoniato attraverso il suo lavoro.

«La fede è il movente della speranza e la speranza è Dio e quando ho lavorato alla Resurrezione, Dio era dentro di me» Pericle Fazzini

La mia scultura ha l’Adriatico addosso” così scriveva Pericle Fazzini.

In effetti, pur risiedendo a Roma, tornava spesso nella sua Grottammare.

Le sue opere sono conservate nelle maggiori collezioni private e nei musei più importanti del mondo.

Museo Bilotti Roma
dal 25/03 al 02/07/2023