Nel 1932 la Galleria Sabatello apre i battenti a Roma in via del Babuino, 61 ad opera del giovane Dario Sabatello con l’appoggio di Corrado Cagli e Massimo Bontempelli.
Inaugura con una mostra di Marino Marini e una conferenza di Massimo Bontempelli.
Prosegue con le mostre di Antonio Donghi (dicembre 1932).
La prima personale dei giovani Pericle Fazzini e Alberto Ziveri che espongono in contemporanea a Giuseppe Grassi e più tardi, quello di Alberto Savinio nel febbraio 1934.
Mario Tozzi vi espone nel marzo 1934.
La galleria nei suoi tre anni di attività non segue un programma preciso, ma si affida alle amicizie personali di Dario Sabatello.
Tuttavia, le mostre citate hanno notevole peso nello svolgimento delle vicende romane. Ad esempio, la mostra di Alberto Savinio, Retour de Paris è recensita da Libero de Libero come un salutare sommovimento nel pantano che da alcun tempo allaga la fiera romana dell’arte (L’Italia letteraria, Roma, 11 febbraio 1934).
Bisogna pensare che in quel momento la Galleria Sabatello era praticamente l’unica galleria privata romana a proporre arte contemporanea.
Nel libro delle firme conservato dalla famiglia del gallerista, si scopre la presenza costante di Sandro Volta, Vincenzo Cardarelli, Sibilla Aleramo, Enrico Falqui, Margherita Sarfatti, la giovanissima Palma Bucarelli e personalità come la Regina Margherita, Giuseppe Bottai., Attilio Teruzzi.
Bellissima scultura in terracotta di Dario Sabatello che l’artista Pericle Fazzini ha realizzato nel 1934.
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