Carta d’identità del movimento artistico Spazialismo
Quando: Il movimento artistico della Spazialismo nasce nel 1946 a Buenos Aires, inizia a vagire in Italia, a Milano, nel 1947 e conquista definitivamente il suo avamposto più importante e prestigioso, soprattutto più esplosivo in termini di comunicazione, a Venezia nel 1951, per poi continuare il suo percorso veneziano per tutti gli anni 50.
Concetto: Rifiutare lo spazio virtuale della pittura e annunciare il progetto di unire arte e scienza per creare, nello spazio reale, utilizzando la tecnologia moderna.
Il punto centrale per l’artista “spaziale” è liberarsi della forza di gravità e penetrare la 4° dimensione, staccarsi dall’elemento terra, rappresentato dalla materia nella sua visione statica.
Dove: Il vero primo Manifesto Spaziale è quello del 18 marzo 1947 a Milano, con il quale sorge il vero nucleo del Movimento Spazialista, a seguire il Manifesto dell’arte spaziale (novembre 1951), Manifesto dell’arte Spaziale (Quarto Manifesto Spaziale),il Manifesto del Movimento Spaziale per la Televisione (maggio 1952), con Burri e Tancredi tra gli altri. Fino ad arrivare all’ottavo Manifesto Spaziale.

Firmatari: Lucio Fontana, Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian, Milena Milani, Virgilio Guidi, Mario Deluigi, Vinicio Vianello, Edmondo Bacci, Gino Morandis, Luciano Gaspari e un drappello di giovani, Ennio Finzi, Bruna Gasparini, Riccardo Licata, Saverio Rampin.

Prima manifestazione spazialista: nel febbraio 1949 alla Galleria Naviglio di Milano.
Cosa: Lucio Fontana crea un luogo spaziale con forme spaziali e illuminazioni a luce nera, dove la stanza dipinta di nero è illuminata da tubi al neon ed elementi sospesi impregnati di materiali fosforescenti.

Nel corso della sua carriera, Lucio Fontana continuerà a chiamare molte delle sue opere Concetti Spaziali, segnando così la sua fedeltà allo spazialismo.