Gian Carozzi opera

Seppie 1943

“Natura morta con seppie” Opera olio su tela firmato e datato dall’artista spezzino Gian Carozzi 1942.

Nel 1942 Gian Carozzi prende parte ai Littoriali per l’anno XVII a Trieste e a Vienna. Dilvo Lotti sul “Meridiano di Roma” scriveva che l’opera di Carozzi fu una delle rivelazioni della mostra.

Sempre nel 1942 partecipa alla – 1ª Mostra nazionale d’arte a celebrazione dell’agricoltura nei frutti nei fiori negli animali Verona – Premio Verona.


Materiali: Tela
Periodo: 1942
Produttore: Gian Carozzi
Altezza: 35 con cornice 45
Lunghezza: 46 con cornice 57
Tecnica; Olio

Descrizione

Gian Carozzi ( La Spezia, 1920- Sarzana, 2008).

Nel 1941 due sue opere (Paesaggio e Figura di donna) partecipano ad una collettiva alla Galleria Rotta di Genova , insieme a lavori di Renato Birolli, Domenico Cantatore, Filippo De Pisis, Giuseppe Migneco, Enrico Prampolini, Aligi Sassu, Fiorenzo Tomea e Ardengo Soffici.

Nel 1942 ha preso parte ai Littoriali per l’anno XVII a Trieste e a Vienna. Dilvo Lotti sul “Meridiano di Roma” dice che l’opera di Carozzi è una delle rivelazioni della mostra.
Ha poi tenuto la sua prima mostra personale alla Galleria Il Ponte di Firenze, presentata da Manlio Cancogni.

Il Gruppo dei Sette

Ha fondato il Gruppo dei Sette e nel 1949 ha vinto il Premio del Golfo della Spezia con l’opera Metamorfosi della Grotta Azzurra, che oggi fa parte della collezione del CAMeC.

Gian Carozzi a Milano

Carlo Cardazzo

Nel 1949, si trasferisce a Milano, dove partecipa, presso la Galleria del Naviglio, al Premio Diomira destinato a giovani artisti di età inferiore ai trent’anni. L’opera esposta suscita l’interesse di Carlo Cardazzo, il quale lo invita a esporre nella sua galleria.

Nel 1950, l’artista inaugura una mostra personale alla Galleria del Naviglio di Milano, presentata in catalogo da Beniamino Joppolo, entrando così in contatto con uno dei centri nevralgici dell’avanguardia artistica milanese.

Gian Carozzi è stato uno degli artisti più importanti della scena artistica spezzina del dopoguerra.

Lucio Fontana e lo Spazialismo

Tra il 1949 e il 1950 si trasferisce a Milano, dove conosce Lucio Fontana e firma due manifesti dello Spazialismo, il 3° Manifesto dell’Arte Spaziale (1951) e il Manifesto del Movimento Spaziale per la Televisione (1952).

Parigi

Dopo il soggiorno milanese, passa gli anni Sessanta e Settanta a Parigi, dove continua a lavorare da solo, esplorando un stile che non è mai uguale, ma che mostra una continuità di pensiero, attraverso un’indagine continua sulla pittura.

Scheda tecnica

Materiali: Tela
Periodo: 1942
Produttore: Gian Carozzi
Altezza: 35 con cornice 45
Lunghezza: 46 con cornice 57
Tecnica; Olio

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