La Scuola di via Cavour

La scuola di via Cavour è, nell’ambito dell’ampio fenomeno che si sintetizza con la definizione di scuola romana, una delle storie più interessanti e originali. Destinata a influire molto e a lungo nell’ambiente culturale romano di tutto questo periodo.

L’amicizia tra Mario Mafai e Scipione

È formata da Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione, il cui vero nome era Gino Bonichi.

Contro la volontà della famiglia, Mario Mafai, all’inizio degli anni 20 aveva scelto di dedicarsi alla pittura.

Nel 1924, fa amicizia con Scipione,  con cui frequenta l’Accademia del Nudo.

La rocambolesca vita di Antonietta Raphael

Qui studia anche Antonietta Raphael ( 1895-1975) una ragazza  lituana trapiantata a Londra  e poi arrivata a Roma dopo il soggiorno a Parigi.

Appassionata di musica e di pittura e con una personalità esuberante, vivace, anticonformista.

Tra Mafai e la Raphael nasce l’amore. Resteranno legati per tutta la vita. Avranno tre figlie: Miriam, Simona e Giulia.

Antonietta era nata nel 1895 in quella che oggi si chiama Kaunas, un villaggio ebraico. Dopo la morte del padre che era un rabbino, nel 1905 insieme con la madre si trasferisce a Londra. La capitale inglese era la destinazione comune degli ebrei d’oriente che scappavano dai  pogrom zaristi.

Antonietta inizia un’esistenza nomade, un  percorso costellato da viaggi, fughe,  che troverà la sua massima espressione in una scultura che farà molto più tardi, dal titolo la Fuga da Sodoma.

Conosce tutte le capitali europee, senza rendersene conto si forma una cultura artistica internazionale e d’avanguardia.

Ha avuto contatti con gli artisti dell’Ecole de Paris.

Perciò, la sua influenza su questo trio di amici della Scuola del Nudo sarà notevole.

Nascita della Scuola di Via Cavour

Verso il 1928-29, nasce la Scuola di Via Cavour. Il nome deriva dal fatto che nel 1927, Mafai e la Raphael vanno ad abitare in una casa-studio che si trova in via Cavour.

Mario Mafai Scuola Via Cavour
Ragazza alla macchina da scrivere di Mario Mafai

Artisti della Scuola di Via Cavour

In un passo, Mafai ricorda:

Abitavo insieme ad Antonietta e Miriam all’ultimo piano di una grande casa di via Cavour. C’era una lunga terrazza e si vedeva un profilo superiore del Colosseo e i contorni  degli alberi del Palatino.  Misi su l’appartamento con pochi mobili, qualche drappo…Si stava bene, una camera grande, che faceva da studio, e li dipingevo con tenacia mentre Antonietta impartiva lezioni di inglese. La casa era frequentata da molti amici artisti.

Da letterati come Ungaretti e Sinisgalli. Per questo ispirò al critico Roberto Longhi, la definizione di Scuola di Via Cavour.

Non era una vera scuola, ma un gruppo molto unito e compatto.

Pur nella varietà dei linguaggi espressivi la definizione comune scuola romana trova la sua motivazione alcuni elementi di continuità che appaiono determinanti il legame viscerale con la città e il suo mito dell’antico, il culto del mestiere della sperimentazione e soprattutto una profonda insofferenza verso un’idea di arte come espressione di un regime.

Un gruppo eterogeneo di opere un’esemplificazione materica di come l’arte possa uscire dal seminato del suo tempo contrapponendosi ai novecentisti e rifuggendo il tratto accademico del classicismo ritrovato emblema dell’ arte fascista.

 

La scuola di via Cavour viaggia ricercando intimismi perduti, scorci di una Roma dimenticata e presto cancellata.