Giovanni Omiccioli

Giovanni Omiccioli (1901-1975), pittore romano,  esponente della Scuola Romana.

“La mia pittura? E’ come se dovessi giustificare perché sono nato.” Giovanni Omiccioli

Gli esordi di Giovanni Omiccioli

Nasce a Roma, in via Flaminia 71, allora l’ultimo palazzo prima della campagna.

Suo padre Abilio, è un imballatore e ha una bottega in via Margutta.

Nel 1929 sposa Piera Merlo.

Tra i suoi clienti c’erano Scipione, Mario Mafai, Fortunato Depero, Afro Basaldella, Felice Carena, Armando Spadini, Filippo De Pisis, Ferruccio Ferrazzi.

Le prime esposizioni

In quella stessa bottega, Giovanni comincia a dipingere e, nel 1937, inaugura la prima personale alla Galleria Apollo di Roma.

Orti

Risalgono agli anni Quaranta i suoi «Orti», immagini del desolato borghetto situato sotto le pendici tufacee di Villa Strohl Fern, che l’autore numera in ordine progressivo (Vicolo sotto Villa Strol Fern).

Queste opere ebbero successo anche all’estero; piacquero a Vittorio De Sica, a Valentino Bompiani, a Cesare Zavattini e a molte altre personalità.

Particolarmente personali sono i colori, anche se tipici della Scuola Romana.

L’artista stesso scrive:

“Lo splendido regno della bidonville, di cavernicole e misere baracche, tra un’accozzaglia di cose più buone a nulla, e di stentati e rari fiori su tetti di latta, erano per voi compagni della vostra sofferta vita e tutto questo io li chiamai “orti”, chissà perché,  mentre erano solo vostro miserabile esistere e mio rattristato vedere” (G. C. Argan, 1948, in Omiccioli, Roma Palazzo Barberini, 1978, , p. 42).

Il lavoro all’Unità”

Dopo la Liberazione esegue nel ’45, insieme a Mario Mafai, Guttuso e Afro, la prima testata dell’«Unità» e partecipa alle battaglie del Partito Comunista Italiano.

Dal nostro negozio:

Un’opera su carta dalle grandi dimensioni raffigurante Lo zodiaco. Fine anni ’40

è in vendita nel catalogo prodotti Egidi MadeinItaly, insieme al dipinto su tavola “San Pietro prima delle demolizioni” del 1936-37 in cui è ancora visibile la Spina di Borgo. Un’opera appartemente al ciclo “Demolizioni” tema caro agli esponenti della Scuola Romana.

La dedica di Umberto Terracini

Sono gli anni in cui Umberto Terracini tiene un discorso al Senato e invia copia del testo ad Giovanni Omiccioli con questa dedica:

«Al compagno e amico carissimo Omiccioli che disposando l’amore di libertà allo squisito senso d’arte da sempre sta nella comune buona battaglia per un mondo rinnovato». Umberto Terracini

Una sua opera il Cristo verde donato dall’artista al Papa Paolo VI è presente nell’ala d’Arte Moderna dei Musei Vaticani.

I traslochi di Giovanni Omiccioli

Il quartiere Ponte Milvio

Si sposta a Ponte Milvio, dove per cinque anni dipinge quella periferia ed i suoi personaggi.

Porta Ticinese a Milano

Nel ’49 trova nuove fonti d’ispirazione nella pianura vercellese e fra i barboni di Porta Ticinese a Milano.

Il sud d’Italia

Scopre il Sud quando approda in Calabria tra i contadini, i pastori della Sila e i pescatori di Scilla.

Il Lazio

Dopo Ustica e le città costiere della Sicilia, l’incontro con il mesto e scarno litorale del Lazio, da Torvajanica a Passoscuro, e finalmente sul versante adriatico, l’incontro con l’originaria Marzocca (AN), terra nativa del padre.

Si spegne a Roma nel 1975.

Nel 2023, nella splendida cornica di Via Altieri a Roma  la Fondazione Omiccioli ha presentato la  mostra “Noi, gli Omiccioli: racconti di storie e colore” dove sono stati esposti diversi lavori dei fratelli  Alfonso e Giovanni Omiccioli.

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