Nella frammentazione dell’arte contemporanea, dall’astratto al concettuale, la materia dell’opera può trasformarsi, quasi sparire o, al contrario, diventare discorso a sé.

Come in Yves Klein che brevetta un nuovo blu o come Pino Pascali nella sua opera con acqua.

Pino Pascali,( 1935-1968) è uno dei più grandi artisti della prima metà del ventesimo secolo, uno degli esponenti dell’Arte Povera.

Pino Pascali e il blu

La sua opera “32 mq di mare circa”, fu presentata per la prima volta nella mostra di arte contemporanea  “Lo spazio dell’immagine” organizzata negli spazi rinascimentali di Palazzo Trinci a Foligno nel 1967. In un’intervista dello stesso anno, Pino Pascali dichiara:

voglio fare le stesse cose con l’acqua. L’acqua mi affascina molto, diventa come uno specchio, ha tante cose l’acqua.”

Ooera di Pino Pascali 32 metri quadri di mare circa
Pino Pascali 32 metri quadri di mare circa

Ora l’opera appartiene alla Galleria Nazionale di Roma.

32 mq di mare circa

32 mq di mare circa ” l’installazione di Pino Pascali, è composta da 30 contenitori in alluminio zincato riempiti d’acqua.

Manutenzione dell’opera

Regolarmente, l’opera viene riallestita all’interno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea con operazioni di svuotamento dell’acqua, pulitura dei contenitori, riempimento dell’acqua colorata di blu.

Esistono alcuni appunti lasciati dall’artista, in cui Pino Pascali dà delle indicazioni di massima per la manutenzione dell’opera.

Per questa installazione si è deciso di usare il blu di metilene. Un colorante sintetico a base di anilina per la sua alta solubilità in acqua.

Il blu di metilene è anche una molecola molto affascinante  ed è stato molto utilizzato come antisettico prima dell’avvento della penicillina.