All’interno dell’arte contemporanea nasce il corrente artistica dell’ Arte Povera.

Il termine è stato coniato da Germano Celant (Genova 1940-2021) storico e critico d’arte che si è ispirato al termine “teatro povero” di Grotowski.

L’arte povera nasce nel 1967, da 13 artisti che hanno iniziato a lavorare all’inizio degli anni 60 e hanno prodotto una serie di opere che escono un po’ fuori dai confini tradizionali della pittura e la scultura.

Gli artisti utilizzano vari materiali: acqua, carbone, animali vivi, fuoco, ferro, stracci, plastica, terra, deserto, ghiaccio, neve.

Tutti elementi che la natura ci dona gratuitamente.

Spesso gli artisti ricorrono alla forma dell’installazione, molte di queste opere sono effimere e ovunque collocabili : alcune sono attaccate ai soffitti, pensiamo alle canoe di Gilberto Zorio, altre poggiate a terra come i Bachi da setola di Pino Pascali.

Bachi da setola Pino Pascali
Pino Pascali Bachi da setola

Non hanno bisogno di un contenitore tradizionale. Fondamentalmente sono fluide, vivono nello spazio, lo attivano e lo caricano di energia.

Gli artisti dell’ Arte Povera

Tra gli artisti: Giovanni Alselmo, Mario e Marisa Merz, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Aldo Mondino, Sperone, Mario Ceroli, Piero Gilardi et Jannis Kounellis, Gilberto Zorio, Emilio Prini e Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro.

Giovanni Anselmo

Nelle sue opere Giovanni Anselmo (Borgofranco d’Ivrea, 1934- Torino, 2023) mette in gioco il peso, la tensione, l’equilibrio, il galleggiamento, l’elasticità, la fluidità, la collocazione nello spazio di materiali semplici, naturali e industriali (ferro, perspex, pietra, cotone, stoffa, pelle, cemento).

Il senso dell’opera tende a coincidere con il processo fisico primario visualizzato dall’intervento dell’artista.

Alighiero Boetti

Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994) Artista eclettico e sperimentatore. Famoso in tutto il mondo per i suoi arazzi in cui inseriva frasi e motti da lui inventati. La sua ricerca è caratterizzata dall’uso di materiali come rotoli di cartone, tubi di Ethernit, tele mimetiche., ma anche, in chiave più concettuale, è sempre ironica, da intervalli sul linguaggio scritto e sulle problematiche del tempo e dello spazio. Cambiò il suo nome in Alighiero e Boetti.

Luciano Fabro

Luciano Fabro (Torino, 1936 – Milano, 2007) le sue opere più note della prima fase sono le Italie, sagome della penisola costruite con ogni sorta di materiali poveri, piombo, pelle, vetro e anche appese al contrario.

Jannis Kounellis

Arista di origine greca Jannis Kounellis (Il Pireo, 1936 – Roma, 2017) mette in scena installazioni con carbone, lastre di ferro e cotone, ma anche con animali e piante vive ( pappagalli, cactus, cavalli) e con il fuoco vero di fiamme ossidriche.

Mario Merz

Nel 1967-68 Mario Merz (Milano, 1925 – 2003) incomincia a presentare lavori con oggetti quotidiani, (bottiglia, impermeabile, cuscino, balle di paglia). Attraversati e vitalizzati da tubi di luce fluorescente. Seguono poi gli Igloo realizzati con materiali vari, ferro, sacchi di sabbia, vetri, scritte al neon. Dal 1970 i lavori basati sull’utilizzazione della sequenza numerica delle serie di Fibonacci, sempre con ogni tipo di materiali poveri.

Giulio Paolini

Il percorso di ricerca di Giulio Paolini (Genova, 1940) tocca solo marginalmente l’arte povera. Fin dall’inizio il suo è un procedere all’interno dell’universo dell’arte figurativa, un investigare sui suoi dati concreti di esistenza, la tela, il telaio, i colori, lo spazio espositivo., la firma dell’artista, l’occhio dello spettatore.

In questa indagine autoriflessiva entrano in gioco anche immagini citate dalla storia dell’arte, come per esempio in Giovane che guarda Lorenzo Lotto, di straordinaria suggestione concettuale.

Giuseppe Penone

L’artista Giuseppe Penone (Garessio, 1947)  è attento soprattutto a scoprire i procedimenti atti a far emergere le potenzialità formanti dalle energie vitali della natura, in particolare i processi vegetali di crescita degli alberi.

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto artista dell’Arte Povera, pittore, scultore(Biella, 1933). Dopo i suoi famosi quadri specchianti, realizza lavori e installazioni con oggetti quotidiani e materiali poveri come gli stracci, e si impegna in azioni performative con il gruppo Lo Zoo.

Gilberto Zorio

Lo scultore Gilberto Zorio (Andorno Micca, 1944) si concentra sull’espressività primaria dei materiali, sulla tensione della gravità e degli equilibri instabili, sull’energia fisica e chimica. Riconoscibili le sue sculture geometriche, in particolare di forma stellare.

 

Pier Paolo Calzolari Avid
Pier Paolo Calzolari Arte Povera