Emanuele Cavalli
Emanuele Cavalli nasce a Lucera nel 1904 da una famiglia benestante, di alta borghesia.
Aveva un fratello gemello, Giuseppe. Che diventerà un noto fotografo.
Nel 1921, sale a Roma per studiare pittura.
Sposa Vera Haberfeld. Avrà una figlia, Maria Letizia. Spesso immortalata nelle sue tele.
Frequenta i corsi di Felice Carena nel suo studio di Roma in Via degli Orti Sallustiani.
Alla scuola del Carena ci sono pure Giuseppe Capogrossi, Onofrio Martinelli e Giovanni Colacicchi.
Frequenta il Caffè Aragno (vedi link) con Capogrossi e Onofrio Martinelli, conosce Virgilio Guidi, Armando Spadini, Gisberto Ceracchini.
Il problema principale per Cavalli non era il tono del colore della realtà ma quello che sarebbe diventato col tempo.
La sua tavolozza era una continua ricerca di mix e marche di colori diverse per arrivare a quello che lui già vedeva nella sua mente. Lui conosceva molto bene le reazioni dei colori una volta pietrificati.
Un controllo costante dell’artigiano.
Prime opere
La Cesarina, suo primo quadro rappresenta una ragazzina-modella di Anticoli Corrado/ Cesarina Falconi.
Curiosità: Lo sai che di questo quadro esistono tre copie? : questa di Emanuele Cavalli, una dipinta da Onofrio Martinelli e un’altra di Giovanni Colacicchi.
Tutti artisti che studiavano presso lo studio di Felice Carena.
Emanuele Cavalli era una figura molto controversa. Aveva un lato sempre sereno e gioioso e poi un aspetto molto ombrabile.
La pittura era la sua ragione di vita. L’ossessione della sua esistenza.
Quando dipingeva Cavalli entrava in un altro mondo. Il suo studio era pieno di oggetti e di sollecitazioni. Si respirava l’odore tipico dei colori.
Per Cavalli gli oggetti, diventavano spesso il soggetto composizione, diventavano una storia.
Nella masseria della loro casa, trovarono una piccola Tanagra.(statuetta etrusca)
Questa Tanagra è visibile nella natura morta Oggetti del 1929.
Dipingendo le sue caffettiere colorate, diede vita al “Congresso delle caffettiere”.
Un cardo argentato su una tela con varie tonalità di blu diventa ‘l’eclissi.’
Le scatoline di varie forme e colori sono diventate “Paesaggio con tetti”.
Gli agli secchi , diventano “la danza degli agli”
Testa, del 1921, per cui posò un famoso l’anticolano Bernardino Toppi, modello molto conosciuto a Roma dove andava a posare per i pittori. Lavorava già per Cesare Maccari, Camillo Innocenti e Francesco Paolo Michetti.
Ritratto di Fausto Pirandello è un quadro doppio. Sul retro, un dipinto della serie della Siesta.
Nel 1928 Emanuele Cavalli va a Parigi e qui conosce Fausto Pirandello fresco di nozze, con la modella anticolana Pompilia D’aprile
Davanti allo specchio, 1939 le due donne sono la moglie Vera e la tata Iolanda Frisciotti detta Iole.
Sul capo di Iole, dei fiori di carta colorati, che le donne usavano indossare ritornando a casa dal pellegrinaggio al Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra.
Nel 1940, Cavalli presentò quest’opera al II Premio Bergamo
L’ostinazione nel dipingere. La ricerca continua della forma e lo studio dei toni e delle declinazioni del colore furono la sua forza.
Sublimò la sua arte cominciando a inserire nelle sue composizioni oggetti sferici.
Andò nell’assoluto disegnando solo sfere.
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