Leonardo da Vinci al Louvre
Cosa c’é di piú glamour di una visita in anteprima della mostra-evento dell’anno?

La mostra apre i battenti il 24 ottobre per concludersi il 24 febbraio 2020 al museo del Louvre di Parigi.


Andrea Verrocchio il maestro di Leonardo
Molte cose restano impresse nella mente di questa esposizione: la monumentale scultura in bronzo Incredulità di San Tommaso opera del maestro di Leonardo, Andrea Verrocchio (Firenze 1435-Venezia 1488).

Così come sorprendenti sono i diversi marmi presentati; dal bassorilievo con il profilo di Publio Cornelio Scipione attribuito egualmente ad Andrea Verrocchio.
Sorprendenti anche le riproduzioni di taluni quadri non presenti in mostra.
Questi vengono proiettati sulle pareti con un effetto speciale virato seppia, che svelano attraverso delle spettrografie a raggi infrarossi i tocchi di pittura, i ripensamenti, i pentimenti del Maestro. Veramente sorprendente.
Gian Cristoforo Romano
Il bellissimo busto di Beatrice d’Este chiamata dal papà, la Divina, figlia di Ercole I d’Este, duca di Ferrara.
Scuola romana opera di Gian Cristoforo Romano (Roma 1456 – Loreto 1512).


Giovanni Francesco Rustici
Non sono da meno le terrecotte, con le incredibili contorsioni della scena di combattimento ripresa dalla Battaglia di Anghiari dello scultore fiorentino Giovanni Francesco Rustici (Firenze 1474- Tours 1554).

Ma devo dire che, inaspettatamente, quello che più mi ha colpito é stata una serie di tre dipinti appesi uno accanto all’altro.
Non sono opere di Leonardo da Vinci, ma attribuite a dei suoi allievi, artisti di scuola milanese che lavoravano nel suo atelier: Giovanni Antonio Boltraffio e Marco D’Oggiono.
Del primo colpisce la postura del suo ritratto di giovane con freccia, con quella mano infilata sotto la veste, che anticipa incredibilmente certi ritratti di Napoleone Bonaparte.

Nel secondo ritratto, sempre di Giovanni Antonio Boltraffio, compare un uomo le cui labbra, se non fossimo nel secolo decimoquinto, giurerei ritoccate (e male..) al botulino.

Mentre nell’opera dell’artista Marco d’Oggiono, il ritratto del piccolo Francesco Maria Sforza compare un bambino nell’insieme abbastanza inquietante.

Il bambino, ritratto con un testone sproporzionato rispetto al corpo, ha un’aria tutt’altro che rassicurante.
Quasi irsuto nella postura, tiene in mano un povero uccellino che cerca disperatamente, invano, di liberarsi.
Cosa significa tutto ciò?
Non lo sappiamo, e certo non ci aiuta la didascalia con il suo laconico Portrait d’enfant.
C’è sicuramente qualcosa di più, un significato allegorico che a noi moderni sfugge.
Non si fa parte della cerchia di uno spirito come Leonardo senza aver preso qualcosa di lui, e la sua passione per l’inconosciuto, per l’alchemico.

Mette i brividi vedere i fogli scritti dalla sua mano; sapevo che scrivesse al contrario, ma non a specchio.
Ce n’è uno che mi sembra il compendio di una personalità comunque impossibile da valutare in tutte le sue incredibili manifestazioni, giá il nome dovrebbe bastare: la quadratura del cerchio.
Vi saluto dicendovi che, grazie a questa mostra, ho avuto il mio primo approccio con la realtà virtuale.
Sí, perché al termine del percorso, ci si può mettere una maschera ipertecnologica e vedere Lisa di Antonmaria Gherardini ossia Monna Lisa, in carne ed ossa, osservare il suo respiro, ma soprattutto volare.
Avete capito bene, si può salire su una delle incredibili macchine inventate da Leonardo e volare dentro uno degli impareggiabili paesaggi del nostro Belpaese.

Tutto questo grazie al Louvre che insieme a HTC VIVE Arts hanno creato Mona Lisa: Beyond the Glass.

Leonardo da Vinci
Museo del Louvre
dal 24 ottobre al 24 febbraio 2020