Ettore Spalletti Il cielo in una stanza
“Il Cielo in una stanza” prima mostra postuma dedicata all’artista di fama internazionale Ettore Spalletti.
Éric de Chassey con lo studio Spalletti hanno presentato i suoi lavori dagli anni ‘80 al 2016.
Un corpus selezionato di opere pittoriche e di sculture ripensano interamente il salone centrale della galleria nazionale di Roma e lo trasformano in un paesaggio che ci lascia entrare direttamente nell’opera di Ettore Spalletti.
Varcata la soglia del gran salone ci sentiamo presi per mano da Ettore che attraverso le sue opere sembra darci il permesso di poterci rilassare e riprendere a respirare lasciandoci alle spalle il traffico, la strada, le automobili, lo stridere delle rotaie del tram.
I colori tipici di Ettore Spalletti, l’azzurro, il rosa, il grigio mettono pace.
In questo sala c’è il cielo della sua terra, il colore del suo mare, il rosa dei tramonti e noi riusciamo a percepirli.
Si ha un senso di gratitudine soffermandosi davanti alle enormi tele monocrome, appese in maniera del tutto particolare, girando intorno alle colonne, ai vasi. Si, gratitudine, perché per il tempo della visita puoi vedere e vivere quello che provava il Maestro ogni giorno entrando nel suo studio di Cappelle sul Tavo dove tutto era ordine e armonia.
È un artista molto singolare. Il suo lavoro è molto preciso.
Ci si trova davanti a forme geometriche primarie, quasi severe. Le ellissi, le anfore.
Solitario nella sua carriera artistica, ha amato il lavoro di Giorgio Morandi ed è stato molto amico di Enrico Castellani.
Ettore Spalletti e l’Arte povera
Ha fatto parte di una generazione di artisti dell’arte povera che insieme a Giuseppe Penone, , Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Emilio Plini, Enzo Cucchi erano molto attenti nel rivisitare l’arte classica.
Il metodo di Ettore Spalletti
La sua è una maniera di sintetizzare. Giocare con le forme. L’ ellisse all’entrata del salone, è l’uovo del suo amato Piero della Francesca.
Gli azzurri sono quelli dei suoi .
L’uso della foglia oro, un salto nel Rinascimento, per bordare le sue tele.
I vasi vengono dal passato ma attraverso il suo tocco arrivano a noi come purificati ma pieni di materialità.
Un’ Arte senza tempo come è giusto che sia.
Galleria Nazionale
dal 25 ottobre al 27 febbraio 2022
Roma
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