Luca Signorelli e Roma, Oblio e riscoperte
Questa esposizione ai Musei Capitolini dal 19 luglio al 3 novembre 2019, è tanto raccolta quanto interessante e sincera.
L’artista in questione è Luca Signorelli nato in Umbria, a Cortona nel 1450 dove morí nel 1523.
Alla fine della visita viene da pensare che questo pittore ebbe una grande colpa: essere nato ed aver operato subito prima di due giganti quali Michelangelo e Raffaello.
Infatti le sue opere, per quanto sublimi, vennero in qualche modo offuscate dal genio inarrivabile dei due mostri sacri; caduto nell’oblio, la sua produzione fu riscoperta, studiata ed apprezzata soltanto alla fine del diciottesimo secolo.
Il leitmotiv della mostra, come ci annuncia il titolo, è il rapporto dell’artista umbro con la cittá di Roma.
La Città Eterna era in quel periodo alle prese con il cantiere dei cantieri: la Fabbrica di San Pietro. Il suo nome infatti è legato a quel puzzle ancora parzialmente da ricomporre, degli artisti che parteciparono alla decorazione della Cappella Sistina.
Sappiamo sicuramente che i pittori in qualche modo coinvolti furono numerosi.
Cosi come molti furono i meravigliosi affreschi cancellati senza pietà dal Giudizio Universale di Michelangelo.
Dalla Madonna Assunta del Perugino ad un cielo stellato blu Prussia di Pier Matteo d’Amelia.
Diciamo che in generale i pittori umbri non ebbero vita facile, sopratutto dopo l’intervento di Lorenzo il Magnifico presso Papa Sisto IV.
Possiamo immaginare quanto in quel periodo, e non solo.., i banchieri potessero influenzare i grandi del loro periodo, fossero essi Papi, imperatori, re, aristocratici.
Fatto sta che da quel momento, alla decorazione della Cappella Sistina, vennero coinvolti sopratutto artisti fiorentini, quali Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli.
Ma torniamo al nostro Signorelli, che considero un artista sublime.
Una cosa che colpisce visitando la mostra è la capacità di questo pittore di cambiare registro.
Di rappresentare stati d’animo ed emozioni differenti.
È il caso del dipinto con il San Sebastiano a confronto con una Vergine e il Bambino.
La perizia, anzi direi la ferocia, con la quale i carnefici di San Sebastiano ricaricano le loro balestre è la cosa piú distante che si possa immaginare dalla grazia che sprigiona Maria con in braccio Gesù Bambino.
Luca Signorelli
Lo scarto tra le posture, oserei dire oscene, delle figure in primo piano del San Sebastiano e la soavità degli Spiriti Angelici del Giudizio Universale del Duomo di Orvieto dimostrano come Luca Signorelli sia stato un artista sommo.
Luca Signorelli e Roma
Oblio e Riscoperte
Musei Capitolini
dal 19 luglio al 3 novembre 2019