Pino Pascali
Pino Pascali nasce a Bari nel 1935.
Performer, grafico, scenografo, ma soprattutto scultore, è stato l’artista pugliese più celebre del ‘900.
Formazione di Pino Pascali
Si è formato presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, dove si era fatto notare come scenografo.
Dopo aver realizzato bozzetti, disegni e corti per alcune trasmissioni della Rai TV ed essersi dedicato a una pittura di area novo-realistica, aveva volto la sua ricerca verso il New Dada e la Pop Art.
I rilievi alla galleria La Tartaruga
Alla galleria La Tartaruga, concepisce la mostra dei suoi cosiddetti rilievi non quale somma di sculture, ma come opera in sé, capace di relazionarsi con i visitatori e con l’ambiente che la ospita.
Si inserisce così in una ricerca che, a partire da l’Orinatoio di Duchamp (1917), passando poi per il Totem realizzato nella sua abitazione da Schwitters metà anni 30 fino all’ambiente Nero di Fontana 1949 aveva indotto gli artisti a spostare la loro attenzione dall’oggetto in sé concluso alla relazione che esso instaura con lo spazio circostante e con lo spettatore. Da qui la diffusione della pratica dell’installazione.
Le installazioni
Le installazioni artistiche sono lavori concepiti, in relazione allo spazio ospitante e dell’environnement, opere configurate come veri e propri ambienti.
Le instalazioni di Pascali
Pino Pascali non fa altro che portare a ulteriore sviluppo tali sperimentazioni, caratterizzando inoltre l’ambiente da lui delineato come una forte italianità. Costituito da sculture raffiguranti il Colosseo, ruderi di colonne e un muro di tufo, quello spazio appare un omaggio ironico più alla storia e alla cultura di Roma che agli oggetti tipici della cultura massmediatica ‘sacralizzati’ dalla Pop art statunitense.
Tutto ciò anche grazie a De Martiis che gli suggerisce di cancellare la scritta ‘Souvenir of Roma’ dal suo Colosseo perché analoga alle scritte presenti nelle opere di Lichtenstein.
Pino Pascali lavorava per serie, per cicli inventivi. Questa era una sua particolarità e una volta esaurita l’idea non ci tornava più sopra.
Famosa la serie degli animali bianchi, dei grandi simulacri di tela centinata: balene, dinosauri, giraffe, code di balene, onde del mare.
Pino Pascali alla Biennale di Venezia
La consacrazione di Pino Pascali avviene nel 1968, quando Palma Bucarelli lo presenta alla biennale di Venezia con una sala nel padiglione centrale.
Dopo la morte accidentale, avvenuta nel settembre 1968 a causa di un incidente di moto, a mostra ancora aperta, gli fu conferito il premio internazionale per la scultura.
Per la prima volta, la Biennale premia un artista non in vita.
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