Ermenelgildo Bois
Lo scultore e pittore Ermenegildo Bois nasce a Livorno il 21 ottobre del 1863
Ermenegildo Bois. Un non comune ingegno tra Livorno e Calcutta
In vista dei 160° anni dalla nascita di Bois il Museo Civico Giovanni Fattori ha deciso di esporre temporaneamente le opere di questo significativo artista, del quale tuttavia ad oggi si conservano poche e confuse informazioni.
Gli esordi
Bois nacque da famiglia di origine francese, i Dubois, rifugiatasi in Italia in seguito allo scoppio della Rivoluzione.
Mosse i primi passi in arte frequentando la scuola di disegno figurativo del pittore Natale Betti, distinguendosi nel 1879 vincendo una medaglia d’oro, concessagli da una commissione che vede tra gli altri la presenza di Giovanni Fattori.
Nel 1882, ottenne una borsa di studio che gli permise di frequentare prima l’Accademia di Belle Arti di Siena, e successivamente quella di Firenze, sotto la guida di Augusto Rivalta.
In questi anni seguono numerosi premi e attestati di stima, tra cui la segnalazione del suo maestro, che lo definì di non comune ingegno.
La fortuna in India
Non ottenendo successo in patria, Ermenegildo Bois decise di abbandonare Livorno per cercare fortuna in India.
Cominciò così per lui un lungo e fortunato periodo artistico (1900-1919) che segna il meglio della sua produzione.
Grazie all’ intermediazione del console italiano, il livornese Olinto Ghilardi fu introdotto nell’alta società, specialmente presso il Maharajà Bahadur Sir Joteendra Mohun Tagore.
Chi era Olinto Ghilardi?
Olinto Ghilardi (1848-1930) nel 1885 venne nominato Vice-Principal nell’ambito del Government College of Art & Creft di Calcutta, città dove lavorò per diversi anni al servizio dei pricipi e notabili locali, introducendo nell’ambiente indiano Ermenegildo Bois.
Ritornato a Livorno, Ghilardi sarebbe divenuto uno dei frequentatori del celebre Caffè Bardi, ritrovo di intellettuali e artisti, per il quale partecipò alla nota impresa decorativa dei pilastri e delle lunette dello storico locale cittadino insieme ad altri importanti artisti.

Fu proprio quest’ultimo ad assegnargli uno studio nel suo palazzo e importanti commissioni, soprattutto molti ritratti di famiglia, ma l’opera più celebrata è certamente il bronzo Fachiro.
Un’altra opera è la statua in bronzo Pescatore, oggi in possesso di Mr. Hamilton di Londra.
Realizzò inoltre numerose opere pubbliche a Calcutta, tra tutte il monumento a Pandy Ysitar Ewandra Viovakasar, professore di sancrito in Beadon Square.
Con la morte del principe Tagore nel 1908 Bois perse un grande mecenate, ma rimase a Calcutta, per altri undici anni, lavorando assiduamente.

Quando è stato dipinto Mareggiata?
Il dipinto Mareggiata è una rara testimonianza dell’attività pittorica di Ermenegildo Bois. È stato dipinto dall’artista l’anno successivo al suo rientro in Italia. L’opera rappresenta un naufragio. Il quadro di temperie tardo simbolista è forse da iscrivere a quelle vicende artistiche, ancora oggi in larga parte da ricostruire del simbolismo a Livorno.
Il ritorno a Livorno
A causa dei problemi di salute, Ermenegildo Bois, fu costretto a tornare a Livorno.
Dal 1923 ebbe a disposizione alcuni ambienti uso studio presso il Ricovero di Mendicità in via Terreni per il quale realizza alcune sculture.

Al 1928 risale il busto di Guglielmo Oberdan, in Via de Lardarel, sua unica opera pubblica nella città natale, se si escludono alcune sculture funebri disposte nel Cimitero dei Lupi.
Gli ultimi anni della sua vita sono connotati da difficoltà e delusioni.
Nel suo studio Bois continuò a ricevere allievi, tra cui nel 1932 giovanissimo Voltolino Fontani.
Il 12 gennaio del 1933 lo scultore mori’ e la sua produzione fu dispersa e dimenticata.
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