Jacob (o Jacques) de Backer

È inaccettabile che a volte, improvvisamente e inaspettatamente, la morte strappi via gli artisti nella loro giovinezza o mentre sono al massimo della loro espressività.
Questo è successo spesso nei tempi moderni come in quelli antichi e fu in particolare il caso dell’operoso e grande artista Jacob (Jacques) de Backer.
Nacque ad Anversa, terra di artisti sommi ed era figlio d’arte; il padre infatti fu un valente pittore che visse e terminò la sua carriera in Francia.
Jacob de Backer era talvolta chiamato Jacques di Palermo, nome derivato dal suo primo maestro Antonio Palermo, un artista ma anche commerciante in dipinti.

Nel suo atelier Jacob de Backer apprese i segreti della pittura e migliorò notevolmente la sua tecnica.
Anche grazie ai quadri di Jacob de Backer, la bottega di Antonio Palermo ebbe un folgorante successo tanto che divenne presto famoso anche in Francia dove furono venduti molti suoi dipinti.
Jacob de Backer ebbe fama di grande artista ma anche di infaticabile lavoratore, tanto che si narra che nei suoi giorni liberi, disegnava o modellava in argilla e si esercitava continuamente anche nell’arte della scultura.
La sua biografia ci narra che ebbe anche un proficuo sodalizio con l’artista tedesco Hendrick van Steenwyck (1580–1640), il quale fu un grande pittore di architetture d’interni.
I quadri di Jacob de Backer, ovunque, furono molto richiesti; decorano le dimore e Ville di molti amanti dell’arte e del bello.
Tre suoi bellissimi quadri con soggetto Adamo ed Eva, una Caritas ed una Crocifissione, furono nella collezione di Melchior Wintgis a Middelborgh.
Mentre, presso Sr Oppenbergh furono tre notevoli dipinti che rappresentano Venere, Giunone e Pallade, ripresi in pose affascinanti, con vari oggetti sullo sfondo, mentre a terra sono raffigurate diverse cose come stoffe, animali e così via.
Jacob de Backer fu uno dei migliori artisti che Anversa abbia mai avuto; gli si riconosce un sommo talento nel riprodurre i fiori come il garofano, ma soprattutto fu insuperabile nel ritrarre i riflessi bianco avorio dell’incarnato.
Merita di essere lodato eternamente tra i pittori.

Karel van Mander