Luciano Ventrone: il Caravaggio del XX secolo
´ Il Caravaggio del ventesimo secolo ´Federico Zeri
´L’artista sembra cercare un assoluto, una essenza, una entelechia che, nell’opera, cresce la realtà, non si limita a riprodurla. È di più. Ventrone è il pittore dell’iperbole. E iperboliche, esagerate, barocche appunto, sono le sue opere, piuttosto che iperrealistiche. Una grande illusione ´
Vittorio Sgarbi
Potrebbero bastare queste due definizioni per illustrare il genio di questo grande artista romano contemporaneo, ma lasciamo ancora la parola al più grande critico d’arte del dopoguerra:
“ Questi quadri devono essere considerati nel contesto del momento culturale e storico-artistico della loro creazione, un momento di forte reazione – iniziata nei primi anni settanta – contro il linguaggio non figurativo, o astratto, che allora aveva il predominio assoluto in Italia e nel mondo occidentale.
Con il declino di questi stili (utilizzati da alcuni artisti con risultati eccezionali), la pittura figurativa è risorta dopo decenni di silenzio, essendo stata vista come un rifugio della tradizione accademica o come uno strumento sia letterario che illustrativo.
Iperrealismo: ritorno al figurativo
Questo ritorno al figurativo sta avvenendo proprio sotto i nostri occhi e con molti e variegati modi di espressione. Il più definito, il più facile da identificare, è l’Iperrealismo, corrente che spesso assume forme quasi violente.
Essendo praticato da molti artisti, questo stile sta subendo una sorta di frammentazione, scomponendosi in una serie di diversi canali di sperimentazione.
Sarebbe troppo lungo qui discutere la relazione tra il declino dell’astrazione (e delle avanguardie in generale) e la crisi delle correnti politiche di sinistra legate all’Unione Sovietica; possiamo però sicuramente affermare che l’idealismo perse ogni validità a partire dagli anni Settanta.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che questa è la seconda esperienza nella storia europea di un ritorno alla pittura figurativa dopo un periodo di formule astratte, intellettuali, antinaturaliste, aride e cerebrali.
Un precedente fu stabilito verso la fine del XVI secolo con il declino del Manierismo il quale, durando circa settant’anni, influenzò profondamente la produzione artistica del tempo, e tutto questo durante periodo carico di pesanti tensioni politiche create dalle forze opposte della Riforma Protestante.
Uno degli aspetti più singolari di questo ritorno alla pittura figurativa alla fine del XVI secolo fu, naturalmente, la nascita della natura morta che crebbe come un genere autonomo in Italia e nei Paesi Bassi.
In Italia, sia a Roma che in Lombardia, la natura morta nacque nel contesto della cerchia e dell’opera di quel genio supremo del realismo cinquecentesco che è Michelangelo da Caravaggio; nei Paesi Bassi gli esempi più spettacolari furono dipinti ad Anversa ai tempi di Peter Paul Rubens, la cui arte segnò la fine del manierismo nell’Europa del nord.
Come classificare dunque, la pittura di Luciano Ventrone?
Le sue radici affondano senza dubbio nel periodo ormai superato dell’Iperrealismo stesso; c’è, però, una chiara evidenza che il suo lavoro è in grado di superarlo ampiamente e quindi di evitarne le insidie.
Cosa si intende per Iperrealismo?
L’Iperrealismo è una corrente artistica contemporanea, nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta e poi è elaborata in Europa e in Italia negli anni Settanta.
L’artista Iperrealista intende rappresentare del dato reale della realtà percepita dai suoi occhi. Tra gli artisti dell’Iperrealismo Luciano Ventrone.
Queste nature morte non sono tratte direttamente dalla realtà oggettiva, piuttosto da una sua riscoperta attraverso i meccanismi ottici della fotografia.
Anche se spesso non ce ne rendiamo conto, la percezione visiva è oggi modificata e condizionata dai prodotti della riproduzione tecnica e dei media; la nostra visione del mondo esterno è filtrata dalla fotografia, dalla stampa a colori, dal cinema e dalla televisione.
Questo filtro non è né abolito né ignorato nell’opera di Luciano Ventrone; al contrario, è accentuato e serve come aiuto per una riscoperta della realtà della natura in tutti i suoi aspetti visivi e tattili: vita, colore, trasparenza, densità.
I soggetti di queste composizioni si stagliano con straordinaria forza su uno sfondo che spesso ricorda la profondità infinita e senza luce dello spazio cosmico.
Sono quadri che ci chiedono di rimanere in armonia con un ambiente che non è più quello tradizionale, ma è stato alterato dalle macchine, alterato a causa dello sfondamento di quei limiti spaziali entro i quali abbiamo vissuto fino ad ora.
Nel catalogo prodotti del nostro ecommerce è presente un’opera iperrealista del Maestro Luciano Ventrone dal titolo Il giorno che afferra la luce.
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