Pittore americano.
I primi passi nel mondo dell’arte li muove come designer pubblicitario, grazie anche ai suoi studi al Carnegie Institute.
Divenne in breve tempo uno dei fondatori e dei principali rappresentanti della Pop Art e della corrente artistica chiamata super-realismo.
Quasi ossessionato dalle immagini del consumo industriale di massa, ne fece opere d’arte riproducendole e conservando il loro carattere ossessivo e sempre identico. Divenne cosi l’alfiere dell’ accusa amara e ironica alla società di massa, verso la quale, d’altro canto, si pone paradossalmente come “integrato” e “consumatore”.
Dalle lattine Campbell’s Tomato Soup, alle bottiglie di Coca Cola. Dalla violenza di Stato a quella poliziesca, fino ai personaggi politici.
Tutto viene inesorabilmente e irreversibilmente inglobato nel sistema capitalista borghese.
Per arricchire il suo immaginario artistico, ricorre al media fotografico fino ad arrivare ai colori industriali della stampa offset, per sfruttare fino in fondo il loro iperrealismo.
È autore di film che sviluppano questi stessi temi veementi.