Leoncillo Leonardi (Spoleto 1915- Roma 1968)
Scultore.
Orfano di padre a soli tre anni, dal 1931 al 1935 studia presso l’Istituto d’Arte di Perugia.
A metà degli anni ’30 Leoncillo si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti.
Conosce Libero de Libero che lo introduce nell’ambiente artistico romano.
Nel 1939, si stabilisce a Umbertide per collaborare con la fabbrica di ceramiche di Settimio Rometti, guidata alcuni anni prima da Corrado Cagli.
Qui, perfeziona la tecnica dei materiali ceramici e delle cotture, dando luogo ad una produzione di terracotte policrome ispirate a soggetti onirici e mitologici.
Nel 1940, partecipa alla VII Triennale di Milano, su invito di Gio Ponti, dove espone opere come Le quattro stagioni.
Rientrato a Roma, inizia lo docenza di plastica ceramica all’Istituto Statale d’Arte e continua l’attività di scultore, alternando opere neocubiste di derivazione picassiana ad opere dalla forte tensione espressionista, come le due versioni della Madre romana uccisa dai tedeschi.
Leoncillo Leonardi, nel ’47 espone alla Biennale di Venezia con il gruppo del Fronte Nuovo delle Arti, presentato da Giuseppe Marchiori.
Nel 1957, viene collocata a Venezia l’opera Partigiana veneta, distrutta qualche anno dopo da un attentato fascista.
Sono anni di profonda crisi politica ed artistica che lo portano a dimettersi dal Partito Comunista e ad intraprendere la strada dell’arte non figurativa