Giuseppe Capogrossi Inchiostro su Carta Anni ‘60
Disegno a colori Giuseppe Capogrossi
Disegno a inchiostro colorato di Giuseppe Capogrossi
Opera degli anni ‘60 su carta dell’ artista maggiore esponente della Scuola Romana del ‘900.
Il soggetto è la cifra caratteristica dell’ opera di Capogrossi: l’iconico segno astratto declinato poeticamente su carta Palladio. Segni neri e rossi astratti con sembianze distorte di lettere dentate e curve spezzate. Una ricerca per gli spazi, equilibri tra vuoti e pieni. Rappresenta ciò che l’osservatore non è in grado di vedere con i propri occhi.
Rarissimo è il colore rossastro riprodotto nel nostro disegno.
Giuseppe Capogrossi, esponente maggiore del panorama artistico novecentesco italiano, naque a Roma nel 1900, proprio a cavallo tra due secoli dei quali rappresenta una sorte di ponte.
Nei primi anni ‘30 divenne uno dei maggiori esponenti italiani della corrente astratta.
A metà degli anni ‘40 inizia il suo percorso nell’informale che lo porterà ad elaborare un segno che diventerà un’icona dell’arte astratta internazionale.
Queste figure magnetiche che paiono attrarsi e respingersi contemporaneamente saranno la sua cifra stilistica ed artistica che lo renderanno un unicum nel panorama artistico mondiale.
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Descrizione
Giuseppe Capogrossi
Roma, 7 marzo 1900 – 9 ottobre 1972
Molto giovane, conseguì una laurea in giurisprudenza, ma il suo talento artistico lo portò ad esercitare solo la professione di pittore, inizialmente nell’ atelier di Felice Carena.
Come molti artisti della sua generazione, trascorse un lunghi periodi a Parigi, tra il 1927 ed il 1933.
Innumerevoli le esposizioni nazionali ed internazionali alle quali partecipò tra le quali non poteva certo mancare la più prestigiosa; nel 1928 viene infatti invitato alla Biennale di Venezia.
Nel solco delle avanguardie parigine e partecipa alle mostre milanesi nella Galleria del Milione insieme a Corrado Cagli suo sodale nella corrente della Scuola Romana.
Il suo talento lo portò velocemente a scalare le vette dell’ arte internazionale partecipando a prestigiose mostre come la parigina “Exposition des peintres romains” nel 1933 e alla Quadriennale di Roma che nel 1939 gli dedicherà una sala personale.
Insieme ad Alberto Burri nel 1951 fonda il Gruppo Origine, storica corrente pittorica di arte informale.
La sua definitiva consacrazione arrivò, come spesso succede, postuma; due anni dopo la sua morte, nel 1974, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma gli dedicò un’imponente personale.