Sul retro è presente un’iscrizione.
Francesco Vinea si allontana dal romanticismo storico del maestro Enrico Pollastrini (1817-1876) professor e pittore all’Accademia delle Belle Arti.
Non minimamente influenzato dai passati studi accademici, rivela fin da subito una straordinaria capacità per i soggetti di genere e di costume (dei secoli XVI, XVII, XVIII) eseguiti con colori leggiadri e eseguendo soggetti che incontravano il gusto del pubblico.
Si avvicina alla pittura di genere e di costume. I secoli che predilige sono il XVII e il XVIII, ponendosi sulla strada del francese Jean-Louis Ernest Meissonier e dello spagnolo Mariano Fortuny.
I suoi primi Interni fecero fortuna: i negozianti di Parigi e Londra se li contendevano e davano al giovane Francesco numerose commissioni.
Diventò ricco, spendendo gran parte delle sue ricchezze in arazzi, tappeti, pelli preziose, strumenti musicali, mobili, armi e bronzi.