Nel 1890, la rivista americana The Art Amateur pubblicò il seguente articolo nella rubrica Gossip del giornale:
“Una strana storia ci giunge da Parigi. Un agente di commercio ha fatto un accordo con un pittore squattrinato, che vive a Saint-Maude: dipingere per lui quadri con soggetti militari, a due franchi all’ora. L’agente di commercio cambiò la firma del pittore, con quella di Gaubault e vendette i quadri a vari commercianti.
Un giorno, per caso, il povero pittore venne a Parigi, andò al Salon d’Automne e si stupì di vedere uno dei suoi quadri esposto. Sfogliò il catalogo e trovò il nome dell’artista e l’indirizzo del mercante dove si trovava. Andò dal mercante e si presentò dicendo: “Io sono Gaubault”. “Molto lieto di fare la sua conoscenza”, rispose il mercante. “I suoi quadri si vendono molto bene e sono sei anni che desidero di mettermi in contatto con lei”. “Ma il mio nome non è Gaubault, è Beauquesne”. Seguirono delle spiegazioni. L’agente di commercio disonesto scomparve, e Beauquesne ripristinò la sua vera firma sui quadri, che avevano reso quasi famoso il suo pseudonimo”.