- Alexander Calder ranking 2018: 23esima posizione, fatturato totale € 72.918.157.
- Pablo Picasso ranking 2018: primo assoluto con un fatturato di € 538.505.380 (Fonte Artprice.com).
Secondo l’ottica corrente di approccio all’arte moderna e soprattutto contemporanea, basterebbero questi dati per far capire l’importanza di questa eccezionale mostra. In effetti, all’aspetto economico in questo caso, si affianca, eccome, quello artistico.
Questi due giganti dell’arte vengono presentati uno accanto all’altro, in questa esposizione che si tiene al Museo Picasso presso l’Hotel Salé nel quartiere Marais di Parigi
dal 19 febbraio 2019 al 25 agosto 2019 e bisogna dire che l’effetto é assicurato.
Vedere i celeberrimi mobiles di Calder volteggiare leggiadri sopra le sculture e i quadri di Picasso, é veramente un’emozione da non perdere,
anche se sfugge, in fin dei conti, cosa veramente li legasse oltre al loro genio visionario.
Le didascalie non é che aiutino molto; in una si può leggere: “Il passaggio dalla solidità della figura volumetrica alle linee semplificate del gesto, ha come oggetto di purificare l’immagine, – quasi di cancellarla-, per poter arrivare alla verità del soggetto”
Accidenti, addirittura arrivare alla “verità” del soggetto!
A cosa si allude?
Alla sacralitá dell’oggetto secondo una visione immanentista o animistica della realtá?
Alla corrispondenza terrestre dell ’Idea platonica’?
O a cos’altro?
Non é ben chiaro.
Sarebbe chiarissimo se si trattasse di lanciare uno qualunque delle centinaia di artisti contemporanei che hanno bisogno di frasi ad effetto per dare un senso qualunque alle loro opere.
Ma qui stiamo parlando di Pablo Picasso ed Alexander Calder, ce n’era veramente bisogno?