Nasce a Roma nel 1863.
Fin dalla più tenera età, fu educata nelle arti plastiche da suo padre.
Completa i suoi studi formali all’Istituto di Belle Arti di Roma.
Scarse e in buona parte errate le notizie che si hanno attualmente sulla sua attività che pure fu fiorente e molto apprezzata, soprattutto in Sud America ( Cile, Perù, Argentina), dove visse buona parte della sua vita.
Dopo aver viaggiato in America Latina e vissuto in Cile e Perù, arriva in Argentina nel 1890.
Risulta che in Cile sposò tal Casorati, professore di musica italiano, ivi residente. Il “de” che compare nelle sue opere prima di “Casorati” si riferisce dunque, non ad una parte del cognome, quanto al desiderio di sottolineare la sua appartenenza alla famiglia del marito.
A Buenos Aires, apre un istituto di pittura in Calle de la Piedad.
Partecipa all’Esposizione Nazionale di Santiago del Cile nel 1884; alla Società Cooperativa di Roma nel 1895 e 1896;
all’Esposizione Internazionale del Guatemala nel 1896; all’Esposizione Nazionale di Buenos Aires nel 1898 e 1899;
e al Salone dell’Ateneo di Buenos Aires nel 1898 dove presentò le opere: “Ritratto della Signora X” e “Carnevale”.
Tra le altre distinzioni, ha vinto la medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale di Santiago del Cile nel 1884.
La maggior parte delle fonti esistenti, anche on line, la dicono inoltre morta a Buenos Aires
nel 1919, oppure nei primi anni del Novecento.
Al contrario Bessone Aureli riferisce che rientrò in Italia allestendo nel 1926 una personale nel Foyer dello scomparso Teatro Nazionale di Roma.
Peraltro la sua attività è al momento documentata fino al 1934 data alla quale risale il dipinto: Gattini, in cui l’artista si dichiara vedova, inserendo sempre il nome da sposata, ma omettendo il “de” (V na / P. ved. Casorati 1934).
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