Kumi Sugaï (1919-1996) è un artista contemporaneo riconosciuto a livello internazionale. Fa parte di quell’avanguardia di artisti giapponesi che ha avuto un forte legame con l’occidente sopratutto New York e Parigi.
Nato e cresciuto a Kobe, i suoi genitori, eccellenti musicisti erano di origine malese.
Da giovanissimo ha appreso due tecniche che gli sarenno molto utili nella sua carriera: la tipografia e soprattutto la calligrafia, arte molto importante nella cultura Orientale.
Allievo della Scuola di Belle Arti di Osaka, ha appreso le tecniche dell’arte occidentale grazie al Maestro Yoshihara Haruyoshi. Poi un’esperienza come advertising designer presso la Hankyu Railway Company. Nel 1952, è pronto per l’avventura che trasformerà la sue carriera e la sua partenza per Parigi quindi a New York.
Qui viene a contatto con una vera e propria rivoluzione cultural-artistica che in quel momento attraversa l’Occidente. Conosce e studia tutte le correnti che negli anni ’50 e ’60 formeranno l’Avanguardia. Entrerà in contatto con l’arte Cinetica con Alexander Calder, Jesús Rafael So, Jean Tinguely, Victor Vasarely.
Il Minimalismo di Sol LeWitt, Donald Judd, e Robert Morris.
Ma soprattutto con l’Espressionismo Astratto.
In particolare Barnett Newman, Jackson Pollock, Mark Rothko, Clyfford Still e Mark Tobey sono gli artisti che hanno fondato le basi di un’arte arrivata fino ai giorni nostri.
Nel 2018 al Musée de L’Orangerie di Parigi si èsvolta ho visitato una bellissima e completa mostra “Ninfee. L’Espressionismo astratto americano e l’ultimo Monet”. Puoi leggere la recensione nella sezione Magazine.
Il Gendai Hanga Center, fondato nel 1974, é stato concepito per esporre i Gendai Hanga (stampe d’arte contemporanea giapponese) promuovendo così delle nuove manifestazioni di arte contemporanea.
Questa prestigiosa istituzione ha promosso la creazione di oltre 700 Mopere d’arte in collaborazione con 80 artisti di vari generi, dagli scultori ai cineasti, fino alla sua chiusura nel 1985.
Catalogo ragionato: L’oeuvre Gravé 1955-1996 di Art Dune 1996