Ico Parisi
Domenico, detto Ico Parisi nasce a Palermo il 23 settembre 1916 ma presto la sua famiglia si trasferisce a Como.
Studente presso l’Istituto Tecnico G. Castellini di Como, seguendo le orme del padre ottimo pittore, inizia ad interessarsi alle Avanguardie pittoriche, in particolar modo all’ Astrattismo, ma anche alla fotografia.
Anni 40
Nel giugno del 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, viene inviato sul fronte russo. Questo periodo verrà segnato da una dolorosa esperienza eternata con molte foto e svariati dipinti.
Questi diverranno il materiale della sua prima esposizione presso la Galleria Como nel 1943.
A partire dal 1945 iniziano le sue partecipazioni a mostre prestigiose ad esempio a Milano presso la Galleria del Sagrato in collaborazione con altri architetti quali Gio Ponti, Paolo Buffa, Guglielmo Ulrich.
Nel 1947 si sposa con Luisa ed apre il suo primo studio a Como, dove iniziano ad arrivare le prime committente di prestigio quali l’arredo della sede milanese della Libreria dello Stato, e la partecipazione ad esposizioni internazionali quali l’Esposizione d’arte contemporanea italiana a Ginevra.
Nello stesso anno inizia la proficua collaborazione con l’arredatrice Fede Cheti a Milano, che gli varrà nel 1948 la copertina della prestigiosa rivista di arredamento Domus.
In giugno è invitato a far parte della sezione italiana del 34esimo Salone degli Artisti Decoratori presso il Palais de New York a Parigi.
Nel 1949 apre il cantiere di casa Carcano, a Como, che sarà il primo esempio di coinvolgimento di più artisti (Mario Radice e Fausto Melotti), nello stesso progetto secondo il principio, in seguito divenuto universale, d’integrazione delle arti.
Anni 50
Nel 1953 inizia la sua importante collaborazione con Cesare Cassina e la ditta Figli di Amedeo Cassina di Meda ma è nell’anno 1954 che avviene la sua definitiva consacrazione.
Ico Parisi insieme all’architetto Silvio Longhi e all’ingegnere Luigi Antonietti progetta, in occasione della X Triennale, il Padiglione di Soggiorno presso il Parco Sempione a Milano, per il quale verrà insignito del Diploma d’Onore.
Nello stesso anno inizia la collaborazione, in ottima compagnia, con la Ditta Altamira di New York.
Suoi colleghi di lavoro saranno infatti Franco Albini, Melchiorre Bega, Carlo de Carli, Ignazio Gardella, Cesare Lacca, Gio Ponti, Nino Zoncada.
Nell’ambito della seconda edizione del Compasso d’Oro, riceve due segnalazioni: per la sedia modello 691 e per la poltrona modello 839, entrambe prodotte da Cassina.
Nel 1957 inizia la collaborazione con la MIM (Mobili Italiani Moderni) di Roma con la progettazione del primo negozio MIM in largo dei Lombardi 9 e anche con Barovier & Toso, storica vetreria in Murano, Venezia.
A Como viene ultimata la costruzione della mitica Casa Parisi. Il pavimento in cemento graffito e vetro si deve a Lucio Fontana. Le piastrelle in ceramica smaltata a Fausto Melotti. La girandola ad acqua a Bruno Munari.
Nel 1959 collabora nella realizzazione di complementi di arredo con la ditta romana Stildomus di Aldo Bartolomeo. La collezione a firma di Ico Parisi prende il nome di Stildomuselezione con la quale due anni dopo prende parte alla prima edizione del Salone del Mobile di Milano.
Anni 60
Nel 1960 collabora con Arteluce di Milano.
Il 1968 segna per Ico Parisi il punto di svolta e insieme di partenza per la teorizzazione di un nuovo concetto di abitabilità. Con i Contenitoriumani, realizzati in collaborazione con Francesco Somaini e presentati per la prima volta al Salone del Mobile di Milano nel settembre del 1968. Parisi, pur non abbandonando completamente il lavoro progettuale, dà iniziò ad un percorso di ricerca di una nuova e diversa idea utopica-esistenziale del vivere.
Anni 70
Si dedica a Ipotesi, per una casa esistenziale in collaborazione con Cesar alla Galerie Germain di Parigi
L’ operazione Arcevia che prende il nome dalla località in provincia di Ancona.
Un progetto abitativo rivoluzionario nel quale coinvolse personalità del calibro di Arman, Alberto Burri, Mario Ceroli, César, Soto e Michelangelo Antonioni.
Fine anni ’70 Ico Parisi si dedica quasi esclusivamente alla ricerca artistica come espressione di denuncia provocatoria come l’installazione Sigillo n.2 – automobile murata in via dei Filippini a Roma.
Anni ’80
Negli anni ’80 è invitato presso prestigiose sedi espositive quali Documenta a Kassel e al Centro Pompidou di Parigi
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