Francesco Messina

Francesco Messina è nato nel 1900 a Linguaglossa, un piccolo paese alle pendici dell’Etna.

Come molte famiglie povere dell’epoca, anche la famiglia Messina pensa di emigrare in America, per far parte dell’American Dream, ma si ferma a Genova.

Qui, il giovane Francesco è avviato al mestiere nelle botteghe dei marmorari, dove nasce la sua passione per la scultura.

Ancora ventenne inizia a esporre le sue opere.

Francesco Messina
Cavallo in bronzo

Nel 1922 dopo una severa selezione riesce ad entrare alla XII Biennale de Venezia, dove presenta il bronzo Cristo morto. In quest’occasione, a Venezia,  ha l’onore di venire in contatto con Carlo Carrà, Adolfo Wildt,  Vi parteciperà di nuovo nel 1942 vincendo il primo Premio e nel 1956.

Stringe amicizia con Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo – ed entra in contatto con Carlo Carrà e Arturo Martini.

In questo periodo, grazie a Eugenio Montale,  conosce al Politeama Bianca Fochessati Clerici, l’amore di una vita, che sposerà nel 1944.

Nel 1925, partecipa alla III° Biennale di Roma e a Parigi all’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes.

Adolf Wildt, nel 1926, lo invita a partecipare alla “Prima Mostra del Novecento Italiano” a Milano.

Nel 1932, si trasferisce a Milano, dove stringe rapporti con esponenti della cultura, tra cui Giorgio Morandi e Lucio Fontana.

In pochi anni diventa artista di fama nazionale e spesso rappresenta all’estero l’arte italiana.

Purtroppo, dei primi lavori di Francesco Messina non è rimasto nulla. Come lui stesso ha confessato, ha distrutto tutto. Dirà che gli sembravano brutte scopiazzature di Arturo Martini,

A 34 anni vince il concorso nazionale e riceve la cattedra di Scultura dell’Accademia di Brera, già di Wildt, dove insegnerà per oltre trent’anni.

Nello stesso anno vince il concorso per il monumento a Cristoforo Colombo bandito dalla città di Chiavari.

Gli anni Cinquanta e Sessanta coincidono con un periodo di intensa attività per lo scultore, autorevole maestro accademico e artista richiestissimo sia in Italia che all’estero per commissioni pubbliche e private.

Opere celebri del Maestro Francesco Messina:

il Monumento a Santa Caterina per uno degli spalti di Castel Sant’Angelo,

il Monumento a Pio XII per la basilica di San Pietro

il Cavallo morente commissionatogli per la sede della RAI a Roma del 1966

la Via Crucis in bronzo e la grande Madonna con bambino in marmo di Carrara per San Giovanni Rotondo

Nel 1970, ottenne dal Comune di Milano, la richiesta di concessione della  chiesa di San Sisto, in via San Sisto 4/A distrutta dai bombardamenti del ’43, in comodato d’uso a vita per l’utilizzo come studio, in cambio del restauro completo della chiesa. Il Civico museo-studio Francesco Messina viene inaugurato nel 1974.

Ai Musei Vaticani gli viene dedicata la Sala Borgia.

Muore a Milano il 13 settembre 1995. città che lo ha accolto e ospitato per buona parte della vita e che gli La città che lo ha accolto gli conferisce la cittadinanza onoraria.

Le sue opere sono presenti in molte città  internazionali:Berna, Zurigo, Göteborg, Oslo, Parigi,  Barcellona,  Berlino, Monaco di Baviera, San Paolo del Brasile, Buenos Aires, Mosca, San Pietroburgo, Venezia, Vienna,  Washington,  Tokyo.

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