Duilio Cambellotti
Duilio Cambellotti (Roma 1876- 1960)
Nel 1895 si iscrive al Museo Artistico Industriale di Roma dove segue il corso di decorazione pittorica e disegno applicato.
Si reca in Turchia con l’architetto Raimondo D’Aronco e vi decora un padiglione del Sultano.
Le visite ai musei archeologici di Atene e di Napoli influenzano le scelte dello scultore al suo rientro a Roma; i primi gessi, le ceramiche, le illustrazioni coniugano tradizione, storia, mito con lo stile moderno diffuse in Europa al decadere del Simbolismo.
Nel 1901 vince il concorso Alinari per l’illustrazione della Divina Commedia.
Entrò a far parte del gruppo “i XXV della Campagna romana”, fondato da P. Ferretti, producendo una serie di paesaggi.
Dal 1905 Duilio Cambellotti lavora per il Teatro Stabile di Roma come costumista e scenografo fino alla fine degli anni 40.
Nel 1907 visita la manifattura Fornaci San Lorenzo di Chino e Galileo Chini e inizia un’attenzione più costante verso la ceramica.
Duilio Cambellotti frequentava con vivace curiosità anche i fornaciai popolari di Trastevere.
Su ciotole, piatti e vasi acquistati da loro, l’artista dipinge originali motivi decorativi, ispirati alla campagna romana e all’archeologia.
Nel 1908 assume la cattedra di “ornato modellato” all’istituto di Belle Arti di Roma.
Nel 1911 per l’Esposizione internazionale di Roma allestisce la Mostra dell’ Agro Romano dove trovano posto le sue sculture e le sue ceramiche accanto a quelle di Virgilio Retrosi (Roma 1892-1975) e ai pastelli di .
Con Umberto Bottazzi (Roma 1865 – 1932), Vittorio Grassi (Roma 1878 – 1958) ed il maestro vetraio Cesare Picchiarini (Roma 1871-1943), nel 1912 organizza la prima Mostra della Vetrata rinnovando questo antico genere artistico con l’impiego di vetri colorati in pasta.
Dal 1919 al 1928 realizza vasi in ceramica per laboratorio del Regio Istituto Nazionale per l’ Istruzione Professionale in cui era confluito il soppresso Museo Artistico Industriale, avendo come collaboratori Fernando Frigiotti (Macerata 1876-1948), Romeo Berardi (Roma 1882-1961) e Roberto Rosati (Roma 1890-1949).
Nel 1921 Cambellotti realizza per lo stesso Istituto un pannello in ceramica in tre parti raffigurante lo Zodiaco.
Nello stesso anno presso la Società d’Arte Moderna Italiana con sede in via Veneto a Roma presso la Bottega Italiana di Maria Monaci Gallenga, l’artista tiene una personale di bronzi e ceramiche.
All’Esposizione degli Amatori e Cultori di Roma, nel 1922 a Cambellotti viene assegnata la sala di scultori con 20 opere in bronzo, gesso e ceramica.
Duilio Cambellotti presiede la Sezione Romana della prima Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza (1923), con Vittorio Grassi, Cesare Picchiarini, Alessandro Limongelli (Il Cairo 1890 – Tripoli 1932), Giovanni Prini (Genova 1877-Roma 1958), Alberto Gerardi (Roma 1889-1965), Francesco Randone (Torino 1864-Roma 1935), Brunilde Sapori, le sorelle Scalero e Ferruccio Palazzi (Ancona 1886-Osimo 1972).
In questa occasione concepisce 5 ambienti arredati con mobili, giocattoli, tappeti, ceramiche, sculture ferri battuti e vetrate.
Intorno al 1935 realizza una prestigiosa serie di vasi in terracotta dipinta e invetriata in parte conservata al Museo Internazionale delle Ceramiche a Faenza.
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