Carlo Carrà Vita e Opere

Carlo Carrà nasce a Quargnento  (Alessandria) l’11 febbraio 1881, da una famiglia artigiana.

Dimostra sin da bambino un’inclinazione naturale alla pittura.

Scrive nell’autobiografia:

“costretto a letto per distrarmi cominciai a disegnare. Da qui nacque e si sviluppò quella passione per la pittura che doveva essere dominante in tutta la mia vita”.

I viaggi di Carlo Carrà

Milano

Si trasferisce a Milano nel 1895 in cerca di lavoro. Frequenta i musei e la galleria d’arte Grubicy, dove conosce le opere dei pittori Giovanni Segantini e Gaetano Previati, maestri del simbolismo e divisionismo.

Parigi

A Parigi, intanto, si sta preparando l’Exposition universelle del 1900 e Carlo Carrà attratto da questa opportunità si installa a Parigi e li inizia la sua educazione pittorica.

Conosce i lavori di Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Monet, Gauguin e ne resta attratto. A Parigi comincia ad interessarsi anche di letteratura e scopre Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé.

Londra

Dopo l’Exposition universelle di Parigi, si trasferisce a Londra in cerca di un’altra attività. Qui conoscerà il lavoro di William Turner (1775-1851) e John Constable (1776-1837).

Il rientro di Carrà in Italia

Tra il 1906 e il 1910 frequenta a Brera la scuola di Cesare Tallone.

Stringe amicizia con i giovani pittori Bonzagni, Romani, Valeri e con Umberto Boccioni.

Nella sua breve esperienza divisionistica Carrà scorge i fermenti più vivi di rivolta al clima provinciale della pittura italiana di quegli anni.

Carlo Carrà e Filippo Tommaso Marinetti

Nel 1910 conosce Filippo Tommaso Marinetti e matura la decisione creare un manifesto per i giovani artisti.

Nell’autunno del 1911 i primi contatti col mondo cubista, dove conoscerà Georges Braque e Pablo Picasso.

Parigi

Nel 1912 si reca di nuovo a Parigi.

Alla Galerie Bernheim-Jeune (che purtroppo ha chiuso! Peccato, perchè a Parigi ho abitavo accanto alla storica galleria!) viene organizzata un’esposizione futuristica con opere di Carrà.

In questa occasione conosce i più grandi pittori dell’epoca, tra cui Amedeo Modigliani e Henri Matisse: rapporti, scambi e polemiche con i cubisti. Dipinge La donna al balcone e La galleria di Milano.

In Carrà matura la crisi del futurismo: è questo l’anno dei suoi Collages.

Tra il 1915 e il 1916 stringe i rapporti col gruppo fiorentino. Carrà dipinge alcune opere metafisiche.

A Ferrara incontra Giorgio De Chirico, Alberto Savinio,  Filippo De Pisis e il poeta Govoni.  È il momento di un nuovo fervore pittorico e letterario, la stagione della metafisica che Carrà interpreterà a modo suo.

Si sposa a Milano con Ines Minoja.

Collabora a Valori plastici, la rivista diretta da Mario Broglio.

Pubblica anche i suoi saggi sulla Pittura Metafisica.

Le Mostre di Carlo Carrà

-Nel 1922 è invitato per la prima volta alla biennale di Venezia con due opere: La casa dell’amore e i Dioscuri, che suscitano forti dissensi. Collabora alla rivista parigina “L’Esprit Nouveau”

-Nel febbraio 1926 espone alla Galleria Pesaro di Milano insieme a Giorgio De Chirico e Rubaldo Merello.

-Nell’aprile dello stesso anno partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia con due opere: Paesaggio e L’Attesa.

-Nel 1928 tiene, per la prima volta, una mostra personale, di sedici opere, alla XVI Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia; nel 1930, insieme con Ardengo Soffici, una personale alla galleria Bardi di Milano: espone quarantuno dipinti che suscitano forti polemiche.

-Alla prima Quadriennale romana del 1931 gli viene conferito il secondo premio per la pittura.

V triennale di Milano

-Nel maggio del 1933 viene inaugurata la V Triennale E internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna nella nuova sede milanese del Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio.

In questa prima edizione a Milano la protagonista assoluta dell’esposizione è l’architettura; mentre la mostra delle arti decorative vede partecipare un buon numero di espositori stranieri.

Nelle varie parti del Palazzo dell’Arte intervengono con pitture murali, mosaici e opere plastiche, i migliori artisti italiani tra cui Massimo Campigli, Carlo Carrà che eseguirà  un grande affresco, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Achille Funi, coordinati da Mario Sironi.

VI Triennale di Milano

Durante la VI Triennale delle arti decorative del 1936 si rafforza il connubio tra modernismo e fascismo, l’architettura è ancora l’espressione privilegiata, sottolineata dalla propaganda di regime. Gli artefici del programma di questa edizione sono Edoardo Persico e Giuseppe Pagano. Carlo Carrà esegue tre vasti pannelli dedicati all’industria del marmo.

-Nel 1935 tiene una personale con quarantasei opere alla galleria il Milione a Milano.

Esegue due affreschi per il palazzo di Giustizia di Milano e una serie di marine veneziane.

Dopo diciassette anni di lavoro, Nel 1938, Carrà lascia la critica d’arte su “L’Ambrosiano”

Accademia di Belle Arti di Brera

Nel 1941 gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.

La crudele Marcella

Nel 1944, il nostro disegno a matita su carta La crudele Marcella personaggio del Don Chisciotte per le Edizioni della Conchiglia.

Ancora mostre e riconoscimenti

-Espone 114 opere alla Mostra antologica alla Pinacoteca di Brera del 1942 , curata da G. Pacchioni e G.A. Dell’Acqua.

-Nel 1948 XXV Biennale di Venezia, dove gli viene assegnato il Gran Premio per un artista italiano.

-Mostra personale alla O’Hana di Londra, con diciannove opere.

-Nel 1955 Mostra personale alla VII Quadriennale di Roma.

Lawrence O’Hana Gallery, London.

-Da ottobre a novembre 1960 partecipa  alla retrospettiva Carlo Carrà 1906-1960 alla galleria O’Hana  di Londra dove saranno esposti ventisette quadri e una cinquantina di disegni di ogni periodo.

Carlo Carrà. Retrospective Exhibition 1906-1960
Carlo Carrè alla O’Hana Gallery Londra

-Nel 1962 espone al palazzo Reale di Milano in una mostra curata dal comune e dall’Ente Manifestazioni Milanesi.

Carrà muore a Milano il 13 aprile 1966

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