Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) l’11 febbraio 1881, da una famiglia artigiana.
Dimostra sin da bambino un’inclinazione naturale alla pittura.
Scrive nell’autobiografia: “costretto a letto per distrarmi cominciai a disegnare. Da qui nacque e si sviluppò quella passione per la pittura che doveva essere dominante in tutta la mia vita”.
I VIAGGI DI CARRA’
Milano
Si trasferisce a Milano nel 1895 in cerca di lavoro. Frequenta i musei e la galleria d’arte Grubicy, dove conosce le opere di Segantini e Previati.
Parigi
A Parigi, intanto, si sta preparando l’Exposition Universelle del 1900 e Carrà attratto da questa opportunità si installa a Parigi e li inizia la sua educazione pittorica.
Conosce i lavori di Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Monet, Gauguin e ne resta attratto. A Parigi comincia ad interessarsi anche di letteratura e scopre Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé.
Londra
Dopo l’Exposition, si trasferisce a Londra in cerca di un’altra attività. Qui conoscerà il lavoro di Constable e Turner.
Rientro in Italia
Tra il 1906 e il 1910 frequenta a Brera la scuola di Cesare Tallone.
Stringe amicizia con i giovani pittori Bonzagni, Romani, Valeri e con Umberto Boccioni.
Nella sua breve esperienza divisionistica Carrà scorge i fermenti più vivi di rivolta al clima provinciale della pittura italiana di quegli anni.
Marinetti
Nel 1910 conosce Marinetti e matura la decisione creare un manifesto per i giovani artisti.
Nell’autunno del 1911 i primi contatti col mondo cubista, dove conoscerà Braque e Picasso.
Parigi
Nel 1912 si reca di nuovo a Parigi. Alla Galerie Bernheim-Jeune viene organizzata un’esposizione futuristica con opere di Carrà. In questa occasione conosce i più grandi pittori dell’epoca, tra cui Modigliani e Matisse: rapporti, scambi e polemiche con i cubisti. Dipinge La donna al balcone e La galleria di Milano.
In Carrà matura la crisi del futurismo: è questo l’anno dei suoi Collages,
Tra il 1915 e il 1916 stringe i rapporti col gruppo fiorentino. Carrà dipinge alcune opere metafisiche,
A Ferrara incontra De Chirico, Savinio, Govoni e De Pisis. È il momento di un nuovo fervore pittorico e letterario, la stagione della metafisica che Carrà interpreterà a modo suo.
Si sposa a Milano con Ines Minoja.
Collabora a Valori plastici, la rivista diretta da Mario Broglio che si stampa a Roma.
Pubblica anche i suoi saggi sulla Pittura Metafisica.
Mostre
-Nel 1922 è invitato per la prima volta alla biennale di Venezia con due opere: La casa dell’amore e i Dioscuri, che suscitano forti dissensi. Collabora alla rivista parigina “L’Esprit Nouveau”
-Nel febbraio 1926 espone alla Galleria Pesaro di Milano insieme a Giorgio De Chirico e Rubaldo Merello.
-Nell’aprile dello stesso anno partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia con due opere: Paesaggio e l’Attesa.
-Nel 1928 tiene, per la prima volta, una mostra personale, di sedici opere, alla XVI Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia; nel 1930, insieme con Soffici, una personale alla galleria Bardi di Milano: espone quarantuno dipinti che suscitano forti polemiche.
-Alla prima Quadriennale romana del 1931 gli viene conferito il secondo premio per la pittura.
-Nel maggio del 1933 viene inaugurata la V Triennale E internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna nuova sede milanese del Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio. In questa prima edizione a Milano la protagonista assoluta dell’esposizione è l’architettura, mentre la mostra delle arti decorative vede partecipare un buon numero di espositori stranieri. Nelle varie parti del Palazzo dell’Arte intervengono con pitture murali, mosaici e opere plastiche, i migliori artisti italiani tra cui Massimo Campigli, Carlo Carrà che eseguirà un grande affresco, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Achille Funi, coordinati da Mario Sironi.
-Durante la VI Triennale delle arti decorative del1936 si rafforza il connubio tra modernismo e fascismo, l’architettura è ancora l’espressione privilegiata, sottolineata dalla propaganda di regime. Gli artefici del programma di questa edizione sono Edoardo Persico e Giuseppe Pagano. Carlo Carrà esegue tre vasti pannelli dedicati all’industria del marmo.
-Nel 1935 tiene una personale con quarantasei opere alla galleria del Milione a Milano.
Esegue due affreschi per il palazzo di Giustizia di Milano e una serie di marine veneziane. Dopo diciassette anni di lavoro, Nel 1938, Carrà lascia la critica d’arte su “L’Ambrosiano”
-Nel 1941 gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
-Espone 114 opere alla Mostra antologica alla Pinacoteca di Brera del 1942 , curata da G. Pacchioni e G.A. Dell’Acqua.
-Nel 1948 XXV Biennale di Venezia, dove gli viene assegnato il Gran Premio per un artista italiano.
-Mostra personale alla O’Hana di Londra, con diciannove opere.
-Nel 1955 Mostra personale alla VII Quadriennale di Roma.
-Da ottobre a novembre 1960 partecipa alla retrospettiva Carlo Carrà 1906-1960 alla galleria O’Hana di Londra dove saranno esposti ventisette quadri e una cinquantina di disegni di ogni periodo.
-Nel 1962 espone al palazzo Reale di Milano in una mostra curata dal comune e dall’Ente Manifestazioni Milanesi.
Carrà muore a Milano il 13 aprile 1966